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Vita da single: l’acquisto di un monolocale batte ancora l’affitto

27 giu 2025 | 4 min di lettura

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Per i single alla ricerca di una soluzione abitativa nelle grandi città, l’acquisto di un monolocale a parità di mq batte per convenienza l’affitto. A fornire questa evidenza, con numeri alla mano, è un’analisi del portale di intermediazione immobiliare Idealista: per acquistare un monolocale è necessario disporre di un reddito netto annuo medio minimo pari a 12.960 euro mentre per prenderlo in locazione ne servono il doppio, ossia 26 mila euro. Ecco come sono stati calcolati questi valori e come cambia la situazione lungo la Penisola.

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Perché l’acquisto batte l’affitto: ecco i numeri

Con la crescita delle famiglie composte da un solo genitore o da un solo componente, è aumentata anche la domanda di abitazioni di piccola metratura: la richiesta, soprattutto nelle principali città italiane, è in forte espansione a fronte di un’offerta ancora molto scarsa

Secondo un recente studio pubblicato da Idealista, nonostante tutte le difficoltà inerenti la ricerca di una casa di questo tipo, l’acquisto si rivela comunque più vantaggioso per i single rispetto all’affitto.

Per acquistare un monolocale è necessario disporre di un reddito netto annuo minimo pari a 12.960 euro. Tale importo consente di sostenere una rata mensile di circa 324 euro, calcolata su un prezzo medio dell’immobile di 92mila euro ( preso come valore medio di mercato per un monolocale in Italia).

A questo si aggiunge la necessità di avere a disposizione un capitale iniziale di almeno 27.600 euro, pari al 20% del valore dell’immobile non coperto dal mutuo e a circa il 10% per coprire spese accessorie e imposte.

Diverso il quadro per chi sceglie l’affitto: in questo caso, per sostenere un canone medio mensile di 650 euro senza superare la soglia consigliata del 30% del proprio reddito, è necessario disporre di un reddito netto annuo di almeno 26 mila euro.

Per la realizzazione dell’analisi, l’ufficio studi di Idealista ha calcolato il prezzo mediano dei monolocali sia per la vendita che per l’affitto in ciascuno dei mercati analizzati. Nel caso della compravendita, sono stati calcolati anche i risparmi necessari per coprire l’acconto pari al 20% del prezzo dell’immobile, oltre al 10% per le spese accessorie e fiscali. Per calcolare la rata del mutuo prima casa è stato preso in considerazione un tasso di interesse medio pubblicato dalla Bce e una durata di 30 anni per il finanziamento.

I capoluoghi meno accessibili per l’acquisto

Il reddito minimo necessario per acquistare un’abitazione varia significativamente da città a città, in base ai prezzi medi del mercato immobiliare locale. Tra i centri meno accessibili per un single che desidera comprare un monolocale spicca Lucca, dove è richiesto un reddito netto annuo di almeno 31mila euro. A seguire si collocano Venezia (29.000 euro), Milano (28.520 euro), Bologna (26.040 euro) e Firenze (25.360 euro).

Anche città di grandi dimensioni come Verona e Roma presentano soglie di accesso superiori alla media nazionale: per acquistare un monolocale servono rispettivamente 22.520 e 21mila euro all’anno.

All’estremo opposto, tra i capoluoghi più accessibili vi sono Caltanissetta e Messina, dove un reddito netto annuo di 3.960 euro e 4.080 euro è sufficiente per diventare proprietari di un monolocale.

I capoluoghi più cari per l’affitto

Nel caso dell’affitto, un single a Firenze deve disporre di un reddito netto annuo di almeno 44 mila euro. La soglia scende leggermente in città come Venezia (39.480 euro), Roma (39.200 euro) e Milano (37.200 euro), restando comunque ben al di sopra della media nazionale. Al di sotto del valore richiesto a Milano, ma ancora oltre la soglia media italiana di 26 mila euro, si collocano altri otto capoluoghi, con redditi compresi tra i 36 mila euro richiesti a Bologna e i 27.600 euro di Vicenza.

Situazione decisamente più favorevole si registra invece in alcune città del Sud. A Benevento e Ragusa è sufficiente un reddito annuo di 12 mila euro per affittare un monolocale, mentre a Catanzaro ne servono circa 14 mila euro.

Le province più care per l’acquisto

Tra le province italiane, Bolzano si distingue come quella in cui è necessario disporre del reddito netto annuo più elevato per acquistare un monolocale, con una media di 29.560 euro. Seguono Milano con 23.680 euro, Lucca con 23.520 euro, Bologna e Venezia entrambe con una media di 22.880 euro, mentre a Firenze sono richiesti 21.120 euro. Anche Roma si colloca tra le province che richiedono un reddito nettamente superiore alla media nazionale di 12.960 euro, con un valore di 16.760 euro. Al contrario, le province in cui è sufficiente un reddito netto annuo più contenuto per l’acquisto di un miniappartamento sono Crotone, Alessandria e Asti, dove sono richiesti rispettivamente 4.240, 5.200 e 5.480 euro.

Venezia, Milano e Firenze le più impegnative per l’affitto

Se si desidera affittare un monolocale rispettando la regola del 30% del reddito, Venezia è la provincia in cui è richiesto il reddito netto più alto: in media 37.080 euro all’anno. Seguono Milano e Firenze, entrambe con una soglia di 36.000 euro, poi Roma con 34.400 euro, e infine Bologna e Bolzano, dove ne servono circa 34mila. In altre sette province il reddito necessario supera la media nazionale di 26 mila euro: Aosta e Lucca si attestano su 32 mila euro, mentre Cagliari, Como, Grosseto, Padova e Sondrio richiedono 28 mila euro.

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