Vietate in Sardegna, costose a Milano: le regole delle minicase
19 mar 2025 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
Il decreto Salva-Casa, modificando il Testo Unico Edilizia, ha ampliato le maglie dell’abitabilità. In sostanza, permette – entro certi limiti – la commercializzazione di appartamenti più piccoli rispetto ai limiti precedenti.
Fermo restando la necessità di controlli e conformità alle norme igienico-sanitarie, oggi sono definiti abitabili gli appartamenti alti fino a un minimo di 240 centimetri (30 in meno rispetto alle vecchie regole) e i locali fino a un minimo di 20 metri quadrati (il limite precedente era di 28 metri quadrati) se ad abitarci è una persona e di 28 metri quadrati (dai 38) se gli inquilini sono 2.
Gli obiettivi del decreto
La norma è pensata soprattutto per le grandi città, nel tentativo di includere nel mercato immobiliare anche appartamenti davvero “mini”. La carenza abitativa è infatti un problema tangibile, con una domanda che surclassa l’offerta e contribuisce a far lievitare i prezzi.
Bastano pochi minuti di ricerca online per notare come soluzioni minuscole e di bassa qualità vengano proposte a migliaia di euro a metro quadro in città come Milano.
Il decreto prova quindi a sbloccare una parte di immobili che oggi non hanno mercato. Potrebbero essere un’opportunità per chi non può accedere a soluzioni più ampie o a un mutuo cospicuo; oppure potrebbe essere una spinta per ristrutturare piccoli spazi di proprietà da mettere a reddito, in locazione.
Per tentare di ammortizzare il “rischio tugurio”, il Salva-Casa prevede che i locali siano situati in edifici sottoposti ad interventi di recupero edilizio oppure siano oggetto di ristrutturazioni.
La Sardegna dice no
Non è detto che il decreto Salva-Casa verrà applicato ovunque. Le regole sugli immobili, infatti, fanno parte del “governo del territorio”. Ossia di una delle materie definite dalla Costituzione “concorrenti”. In sostanza, spetta allo Stato definire i principi generali, ma sta alle Regioni scegliere quali norme applicare.
La prima a tirarsi fuori è la Sardegna. L'isola non accoglierà i nuovi limiti di metratura e altezza. “Non possiamo dare la possibilità di costruire case-loculo”, ha spiegato la presidente della Regione Alessandra Todde.
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