Quando si potranno accendere i riscaldamenti? Il calendario
14 ott 2025 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.

Autunno: stagione di colori, foglie secche e termosifoni. Ottobre è infatti il mese in cui gli italiani possono accendere i riscaldamenti, obbedendo a un calendario definito in base alle condizioni climatiche delle città di residenza.
Il Dpr 74 del 2013, infatti, “stabilisce i criteri per la gestione degli impianti termici, tra cui esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione”, oltre a imporre “obblighi per il responsabile dell’impianto, definisce le temperature massime per il riscaldamento e minime per il raffrescamento”. Al momento, la classificazione è solo geografica. Non c’è una distinzione relativa alla Classe energetica, che influisce invece sui costi delle bollette e sui prezzi di acquisto delle case, anche tramite mutuo.
Le prime ad accendersi
Il calendario di avvio, il tetto di ore giornaliere e la temperatura massima dipendono dalle zone. Sono 6 e vanno dalla A (le aree più calde) alla F (quelle dove non esistono limitazioni). A quest’ultima appartengono Cuneo, Belluno e Trento, che hanno il permesso di accendere il riscaldamento tutto l’anno e senza vincoli.
Escluse queste 3 eccezioni, le aree della zona climatica E (le più fredde) potranno riscaldare casa a partire dal 15 ottobre e fino al 15 aprile, per un massimo di 14 ore al giorno. Ne fanno parte Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bolzano, Gorizia, Pordenone, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Torino Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Venezia, Arezzo, Perugia, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Campobasso, Potenza ed Enna.
Da novembre e dicembre
Scattano dal primo novembre (sempre fino al 15 aprile ma per un massimo di 12 ore) i riscaldamenti nella zona D: Genova, La Spezia, Savona, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Massa Carrara, Siena, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Roma, Viterbo, Terni, Avellino, Chieti, Pescara, Foggia, Isernia, Matera, Caltanissetta, Nuoro, Teramo e Vibo Valentia.
Nella zona C bisognerà aspettare il 15 novembre. Ne fanno parte Imperia, Latina, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Cagliari, Oristano, Sassari e Ragusa.
Le ultime aree a poter accendere i riscaldamenti saranno quelle delle zone A e B: la data è fissata al primo dicembre. Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento avranno un limite di 8 ore giornaliere, fino al 31 marzo. A Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle il tetto scende a 6 ore al giorno, fino al 15 marzo.
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