In ottobre i depositi degli italiani sono volati oltre quota 1.700 miliardi di euro, complice la nuova ondata pandemica che preoccupa imprese e famiglie. Anche il mercato dei mutui, che aveva dato segni di ripresa durante la tregua estiva, ha subito un tracollo a seguito delle nuove misure di contenimento del Covid-19 adottate dal governo.
Il rapporto mensile dell’Abi delinea un quadro preoccupante per quanto riguarda le tendenze del settore in questo periodo di crisi sanitaria ed economica.
Imprese e famiglie vogliono più che mai assicurarsi liquidità, in una gara al risparmio non mobilizzato che rischia di provocare una flessione economica drammatica a livello nazionale. Le istituzioni lavorano per restituire fiducia alla popolazione e incentivarla a investire e consumare.
L’Abi ha tentato di quantificare il trend al risparmio, rilevando che a ottobre i depositi a clienti residenti privati sono aumentati di 149 miliardi rispetto allo stesso mese del 2019, con un aumento tendenziale del 9,5%.
L’associazione delle banche italiane rileva un’ulteriore accelerazione del dato rispetto al trend tendenziale di settembre (+8,1%), mentre lo stock dei depositi detenuti negli istituti italiani è cresciuto a 1.714,8 miliardi, contro i 1.682,5 miliardi del mese precedente.
Anche i finanziamenti per la casa risentono dell’ondata di sfiducia, nonostante i tassi sulle nuove erogazioni siano rimasti stabili su livelli bassi anche in ottobre: dopo la crescita dei mesi estivi, spronata anche dai tassi ai minimi storici, il comparto è tornato in sofferenza.
L’Abi sottolinea che a settembre il totale dei prestiti alle famiglie è cresciuto del 2% su base annua. Rispetto al mese precedente la dinamica dei finanziamenti alle famiglie è risultata in lieve aumento sia per la componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni (+2% la variazione annua, +1,9% nel mese precedente), sia per quella del credito al consumo (+0,8% su base annuale, + 0,7% il mese precedente).
Nel secondo trimestre del 2020 la quota di acquisti di abitazioni finanziati con mutuo ipotecario ha più che recuperato il calo del periodo precedente, passando dal 66,9% al 75,2% .
A partire dal terzo trimestre del 2020, a causa del peggioramento delle prospettive economiche generali e del calo della tolleranza al rischio, le banche hanno irrigidito, seppure in modo moderato, le politiche di offerta applicate ai prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni. Per il trimestre in corso gli intermediari prevedono che le politiche di offerta resteranno invariate per le imprese e registreranno un nuovo contenuto irrigidimento per le famiglie.
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