Comprare casa all’asta: gli immobili disponibili sono in calo
22 gen 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

L’offerta di immobili all’asta, diventata negli anni interessante anche per le famiglie, data l’esistenza di mutui che ne supportano l’acquisto, nel corso del 2024 ha subito un forte calo: sono state 78.477 le unità immobiliari oggetto di asta in Italia (con un controvalore di base d’asta complessivo pari a 10.887.445.116,31 euro e offerte minime per 7.422.657.128,83) con un calo di circa il 12% rispetto all’anno precedente (quando si sono registrate 88.174 unità in asta).
Il calo è in parte dovuto ai recenti interventi normativi che hanno reso più efficienti i procedimenti, dalla riforma del 2015 all’introduzione del Codice della Crisi di Impresa, sino alla riforma Cartabia. A fotografare il fenomeno, e tutte le implicazioni sul mercato, è il Centro studi AstaSy Analytics di NPLs RE_Solutions nel suo Report Aste 2024.
Oltre il 32,42% degli immobili all’asta si trova nel Nord Italia
A livello regionale la Lombardia si conferma al primo posto con 10.439 unità, pari al 13,3% del totale, seguita da Sicilia con 9.454 immobili (12,05%), Lazio con 7.625 (9,72%), Campania con 5.655 (7,21%) e Marche con 5.618 (7,16%), mantenendo le posizioni quasi invariate rispetto al 2023, quando al quinto posto figurava però la Toscana, che ora è invece al sesto posto.
Dei 78.477 immobili in asta, oltre il 32,42% ricade nelle regioni del Nord Italia, anche se la loro distribuzione territoriale risulta frammentata. Al centro il 31,15%, al Sud il 20,05% e nelle Isole il 16,37%.
Entrando nel dettaglio delle 107 province Italiane, la frammentazione è ancora più accentuata: sono 15 le province che, da sole, controllano circa il 36% dei lotti su base nazionale.
Nel 2024 la provincia di Roma supera nuovamente quella di Milano, che scende invece al 5° posto, superata da Perugia, Cosenza e Catania, anche se lo scostamento è lieve (Roma 4947 -Perugia 2034, Cosenza 2031, Catania 2024, Milano 2021)
Tipologie immobiliari in asta
Il 53,99% delle unità immobiliari all’asta è riconducibile alla categoria “residenziale” ed è costituita da appartamenti, monolocali, mansarde, attici, ville e villette, nella maggior parte dei casi tutti abbinati ad autorimesse e/o cantine. A questi si somma un 11,19% di posti auto e autorimesse in vendita in lotti autonomi.
Il comparto residenziale in genere costituisce non solo la porzione più consistente del mercato ma anche quella più attiva, dato che raggiunge una platea più ampia di potenziali acquirenti.
La percentuale di negozi, uffici e locali adibiti a uso commerciale in vendita ha registrato un leggero rialzo che si attesta al 11,33% rispetto al 9% del 2023. Resta invariata la percentuale, 3,06%, dei capannoni industriali, commerciali e artigianali, opifici, mentre aumenta ancora lievemente il numero dei magazzini che passano dal 4,26% al 4,58%.
Base d’asta degli asset in vendita inferiore ai 250 mila euro
Ben 54.322 lotti, pari al 91,16% del totale delle esecuzioni immobiliari, sono costituiti da beni il cui valore base d’asta è inferiore a 250 mila euro.
Il valore base d’asta totale di questi beni è pari a € 3.573.949.953,6 e rappresenta il 49,10% del valore complessivo di tutti i beni posti in asta nel 2024 così come era avvenuto nel 2023.
Sono invece 4.554 i lotti, pari al 7,64% delle aste immobiliari, il cui valore in asta è compreso tra 250.000 e 1.000.000 di euro. Il valore base d’asta di questi beni è pari a euro 1.991.204.877,79 euro e rappresenta il 27,35% del valore complessivo dei prezzi base di tutti i beni posti in asta nel 2024.
711 sono invece i lotti, pari all’1,19% del totale, costituiti da beni il cui valore in asta è superiore a un milione di euro, con valore di prezzo base che raggiunge i 1.714.164.419,52 euro, ossia il 23,55% del valore totale.
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