IMU: cosa succede in caso di divorzio o separazione dei coniugi

Le 3 cose da sapere:
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Dopo la separazione, l’IMU spetta al coniuge a cui è stata assegnata la casa.
1Dopo la separazione, l’IMU spetta al coniuge a cui è stata assegnata la casa.
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Il coniuge non assegnatario è esonerato dal pagamento dell’IMU sulla casa familiare.
2Il coniuge non assegnatario è esonerato dal pagamento dell’IMU sulla casa familiare.
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In caso di residenze in Comuni distinti, entrambi i coniugi possono ottenere l’esenzione IMU.
3In caso di residenze in Comuni distinti, entrambi i coniugi possono ottenere l’esenzione IMU.
Quando due coniugi si separano o divorziano, la gestione dell’IMU sull’abitazione coniugale e su eventuali immobili di proprietà può diventare complessa. Le regole fiscali variano in base allo stato civile, all’assegnazione della casa familiare, alla residenza anagrafica e al tipo di proprietà. Negli ultimi anni, numerose sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione hanno ridefinito diritti e obblighi legati all’imposta municipale sugli immobili, introducendo importanti chiarimenti a favore delle coppie separate o con residenze diverse.
Sommario
Chi paga l'IMU dopo la separazione o il divorzio
Nel caso di separazione legale o divorzio, se il giudice assegna la casa familiare a uno dei due coniugi, sarà proprio questo soggetto a dover affrontare gli oneri fiscali legati all’IMU.
Il principio si basa sull’idea che il coniuge assegnatario diventi il possessore di fatto dell’immobile, assumendone quindi le relative obbligazioni tributarie. Questa regola è stata confermata da numerose sentenze della Corte di Cassazione, le quali hanno stabilito che l’IMU è dovuta solo se il coniuge assegnatario ha residenza e dimora abituale nella casa assegnata.
Se invece il coniuge abbandona l’abitazione, o sposta la propria residenza altrove, l’agevolazione decade e l’IMU torna ad essere dovuta in base alla proprietà dell’immobile. È quindi essenziale che la casa assegnata venga mantenuta come abitazione principale per poter accedere all’esenzione.
Legge 160/2019
Un aspetto rilevante è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2020 (n. 160/2019), che ha rafforzato la tutela del genitore affidatario dei figli.
Secondo questa disposizione, anche nel caso in cui non vi sia una separazione legale, il genitore a cui viene affidata la prole può godere dell’esenzione IMU per la casa in cui vive con i figli, a patto che questa sia l’abitazione principale.
Tale misura risponde alla necessità di sostenere economicamente il genitore che si occupa quotidianamente della cura dei minori, spesso in condizioni di maggiore fragilità finanziaria.
Il coniuge proprietario non assegnatario è esente
Un elemento importante da chiarire riguarda il coniuge proprietario ma non assegnatario della casa familiare.
In presenza di un provvedimento giudiziale che attribuisce la casa all’altro coniuge, il proprietario non è tenuto al pagamento dell’IMU sulla propria quota, dal momento che non dispone più dell’immobile e non può trarne utilità.
Anche questo principio è stato ribadito dalla giurisprudenza della Cassazione, che lo ha considerato coerente con il concetto di possesso previsto ai fini tributari.
Separazione di fatto e doppia residenza
Situazione diversa si presenta nei casi di separazione di fatto, cioè non formalizzata legalmente. In tali ipotesi, può succedere che ciascun coniuge stabilisca la propria residenza in una casa diversa.
La Corte Costituzionale, con la nota sentenza n. 209/2022, ha riconosciuto il diritto di entrambi i coniugi a ottenere l’esenzione dall’IMU, ma solo se le due abitazioni si trovano in Comuni diversi e siano entrambe utilizzate come residenza anagrafica e dimora abituale.
Se invece le case si trovano nello stesso Comune, l’esenzione si applica a una sola abitazione, e l’altra viene considerata come seconda casa, soggetta quindi a tassazione ordinaria.
Questo orientamento ha segnato un’importante apertura verso le famiglie con situazioni abitative complesse, come nel caso di coniugi che vivono lontani per motivi di lavoro, pur restando legalmente sposati.

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