Le proposte di Confabitare per fare ripartire il mercato
27 mag 2015 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

La miriade di problemi relativi al possesso di unità immobiliari non si esaurisce, in Italia, col solo cahier de doleance relativo ai mutui casa, molto richiesti e poco concessi. L'elenco delle problematiche è molto più ampio e mette in gioco la salute stessa di un mercato che sta dando segni di lenta ripresa. La conferma arriva da Confabitare, l'associazione dei proprietari immobiliari, che, in una lettera inviata al presidente del consiglio Matteo Renzi, prova a stabilire un pacchetto di misure che consentano al mercato immobiliare italiano di tornare all'attivo.
Imu e Tasi, tutto da rifare.Tra le proposte di Confabitare, la prima riguarda la tassazione Imu e Tasi, diventata troppo complessa, secondo l'associazione: la ridda di delibere comunali, sostiene Confabitare, crea una torre di babele impressionante. La proposta dell'associazione è di uniformare, a livello nazionale, la tassazione Imu, agevolando i contratti di locazione a canone calmierato. In sostanza, dice Confabitare, è necessario introdurre un’aliquota nazionale unica di base sia per gli immobili a uso residenziale che per gli immobili non abitativi e, invece, un’aliquota intermedia per quanto concerne gli immobili in affitto a canone concordato. Inoltre, per agevolare i contribuenti che abbiano acquistato un immobile non per fare un investimento ma per porre rimedio a problematiche famigliari, l’associazione propone l'introduzione a livello nazionale dell’esenzione Imu anche per gli immobili dati in godimento ai parenti entro il terzo grado, da aggiungere a quella prevista per gli immobili in cui il contribuente dimora e risiede.
Sempre in tema di tassazione, per quanto concerne la Tasi, Confabitare ne proporne l’abolizione sulla prima casa, chiedendo il ripristino dell’obbligo, da parte dei Comuni, di recapitare ai contribuenti l’esatto importo che sono tenuti a versare. Questo, sostiene Confabitare, è quanto prevede la legge di stabilità, anche se attualmente, è solo un’opportunità (e non un obbligo) che hanno le amministrazioni. Il conteggio della Tasi a carico dei contribuenti, sostiene l'associazione, obbliga i contribuenti a rivolgersi a degli intermediari, con conseguente rincaro nelle spese di gestione dell’immobile.
In tema di tassazione dei canoni di locazione.Confabitare propone di riportare la deduzione forfettaria alle aliquote previste prima della riforma del lavoro del 2012, cioè al 15% per canoni ordinari e al 40,5% per quelli concordati. L'associazione, inoltre, propone di portare a regime sia le detrazioni per i lavori di ristrutturazione edilizia che per quelli di riqualificazione energetica, senza prevedere alcuna scadenza. In tema di cedolare secca, un modo per dare impulso al mercato potrebbe essere, secondo Confabitare, l'applicazione di questo regime fiscale a tutti gli immobili ad uso abitativo, anche per affitti relativi a immobili strumentali, e non soltanto a immobili situati in comuni ad alta tensione abitativa. Confabitare propone inoltre di prevedere il principio di cassa sui redditi da locazione, potendo recuperare le imposte che siano state versate sui canoni d’affitto non riscossi dopo la convalida di sfratto (prevista oggi solo per immobili abitativi) anche per contratti d’affitto relativi a immobili non abitativi.
Deduzioni e detrazioni. In tema di deduzioni, Confabitare propone il Bonus mobili anche quando la spesa non sia accompagnata da interventi di ristrutturazione dell’immobile. Invece, per le detrazioni relative a spese sostenute per la locazione dai contribuenti-inquilini di un'unità abitativa adibita a prima casa, l'associazione chiede di poter detrarre al 19% un'altra percentuale del canone pagato, indipendentemente dal reddito del contribuente-inquilino, cancellando di fatto gli importi fissi attualmente collegati al reddito e all’età anagrafica.
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