Mutuo: lo pagano il 19,5% delle famiglie che vivono in case di proprietà
10 ott 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.

Nel tentativo di controllare e limitare la spesa sostenuta per i consumi alimentari gli italiani si confermano sempre più interessati a cogliere sconti e promozioni al supermercato in modo da acquistare la stessa quantità ad un prezzo più basso. La tendenza dura ormai da anni nonostante, di fatto, i consumi restino sostanzialmente stabili. A confermarlo sono i dati contenuti nell’ultimo rapporto Istat sulle spese degli italiani relativo al 2024.
Prezzi in aumento e quantità in riduzione: come cambia il carrello della spesa
Nel 2024 la stima della spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è di 2.755 euro, sostanzialmente stabile rispetto ai 2.738 euro del 2023 (+0,6%).
Secondo l’ultimo Report dell’Istat l’esborso per l’acquisto di prodotti alimentari e bevande analcoliche sono stabili rispetto al 2023, nonostante il marcato aumento dei prezzi (+2,5%), In pratica, a fronte di un aumento dei prezzi, si tenta di limitare la quantità di alcuni prodotti di consumo abituali.
Aumentano invece le spese destinate a oli e grassi (+11,7%), che raggiungono i 18 euro mensili, e alla frutta (inclusa quella a guscio), che sale a 45 euro al mese (+2,7%).
La spesa non alimentare è pari in media a 2.222 euro mensili, rappresentando l’80,7% della spesa totale, e varia tra i 3.032 euro nel Nord-est e i 2.199 del Sud.
Quasi un terzo delle famiglie ha limitato la spesa alimentare
Nel 2024, così come nel 2023, circa un terzo delle famiglie dichiara di aver limitato in quantità e/o qualità, rispetto a un anno prima, la spesa per cibo (31,1%, era il 31,5% nel 2023) e per bevande (35,3%, dal 35,0%).
Come nei due anni precedenti, anche nel 2024 la voce di spesa che le famiglie dichiarano di aver limitato maggiormente è quella per abbigliamento e calzature: se si escludono quelle che affermano di non sostenere questa spesa (il 4,3% di tutte le famiglie residenti), la quota di chi ha provato a ridurla è del 47,5% (in lieve diminuzione rispetto al 48,6% del 2023) e sale al 57,6% nel Mezzogiorno (era il 58,0% nel 2023).
Sono quasi 5 milioni di famiglie in affitto
In Italia, nel 2024 il 18% delle famiglie (circa 4,7 milioni) paga un affitto per l’abitazione in cui vive, quota che varia dal minimo delle Isole (13,8%) al massimo del Nord-est (19,5%). La spesa media sostenuta dalle famiglie in affitto è di 423 euro mensili (erano 421 nel 2023): si sale a circa 450 euro al Nord (452 euro nel Nord-ovest e 449 nel Nord-est) e a 443 al Centro, mentre si scende ben al di sotto dei 400 euro nel Mezzogiorno (358 euro al Sud, 370 nelle Isole), nonostante le abitazioni in affitto siano mediamente più piccole nel Centro-Nord rispetto al Mezzogiorno. La quota più elevata di famiglie in affitto si registra nei comuni centro di area metropolitana (23,5%), dove il canone medio è pari a 472 euro mensili.
Al Nord la quota più elevata di famiglie alle prese con il mutuo
A sostenere il pagamento di un mutuo sono il 19,5% delle famiglie che vivono in abitazioni di proprietà (circa 3,8 milioni). Questa quota è maggiore al Nord (24,9% nel Nord-ovest e 24,6% nel Nord-est) e al Centro (21,7%) rispetto a Sud (9,3%) e Isole (11,3%). Per le famiglie che lo pagano rappresenta un esborso consistente pari, in media, nel 2024, a 581 euro mensili (erano 567 nel 2023). Il valore medio della rata mensile continua dunque a crescere anche nel 2024, ma in rallentamento rispetto all’aumento registrato nel 2023. Il valore più elevato si registra nei comuni centro di area metropolitana, dove la rata media ammonta a 618 euro mensili.
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