Costruzioni: fatturato in aumento e aziende in cerca di personale
22 ago 2025 | 2 min di lettura

Buone notizie dal settore delle costruzioni. Il comparto ha chiuso il 2024 con una crescita del valore aggiunto dell’1,2% rispetto all’anno precedente. E nonostante le tante incertezze, il 13% delle imprese attive prevede di chiudere il 2025 con un aumento del fatturato. Lo afferma l’Osservatorio Saie, che sottolinea però l’esistenza di alcuni nodi. Uno fra tutti: la carenza di manodopera specializzata.
Costruzioni ed economia
Nella filiera delle costruzioni si contano 752.277 imprese attive, pari a circa il 15% del totale nazionale. È quindi normale che il settore rappresenti un pilastro dell’economia italiana. Ma non solo: da sempre le costruzioni sono un comparto ciclico. In altre parole: tende ad andare bene quando l’economia di un Paese è in salute, combinandosi poi con compravendite e mutui. I dati sul comparto sono quindi un buon modo per misurare il polso al quadro economico generale.
Nel primo trimestre del 2025, un terzo delle imprese delle costruzioni ha registrato un aumento dei ricavi e un altro terzo ha avuto una sostanziale stabilità. Questa dinamica, spiega l’Osservatorio, è accompagnata non solo dalla soddisfazione per il portafoglio ordini, considerato adeguato da oltre la metà delle imprese del campione, ma anche da un certo ottimismo: il 48% delle aziende dichiara un livello di fiducia alto o molto alto nei confronti della propria situazione.
I timori delle aziende
I timori, però, non mancano. Il 76% del campione si dichiara pessimista rispetto allo scenario internazionale. Preoccupano la fine dei bonus edilizi, l’incertezza normativa e la riduzione degli investimenti pubblici e privati. Tra gli incentivi, invece, Bonus ristrutturazioni, Superbonus 65% ed Ecobonus sono state tra le misure più apprezzate.
Operai specializzati cercasi
L’ottimismo e la solidità dei ricavi portano alle assunzioni: un quarto delle imprese prevede nuovi ingressi nel prossimo trimestre. Si cercano soprattutto impiegati, ma anche ingegneri e operai.
Gli operai specializzati, in particolare, sono sempre più difficili da reperire. I motivi? Mancanza di candidati sufficientemente qualificati (66%), competenze non adeguate rispetto alle esigenze aziendali (34%) e scarsa disponibilità nella zona geografica di riferimento (31%), con una maggiore incidenza nel Nord Italia.
La carenza di competenze ha ripercussioni sulle attività produttive: il 31% delle aziende dichiara di avere subito una perdita economica, il 26% ha registrato un ritardo nelle consegne e, infine, il 9% non ha potuto partecipare a determinati bandi proprio a causa della mancanza di personale adeguato. Ecco allora che le imprese preferiscono prendere contromisure in grado di tamponare (ma non di risolvere) la situazione: 7 aziende su 10 (72%) dichiarano di assumere profili con minore esperienza.
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