Aste immobiliari: in aumento il numero dei lotti pubblicati
20 ago 2025 | 3 min di lettura

Nei primi sei mesi dell’anno in Italia è aumentato il numero degli immobili pubblicati all’asta e derivanti da pignoramenti. A fare la parte del leone sono quelli a scopo residenziale, seguiti da terreni, autorimesse, uffici e negozi. Secondo la fotografia scattata dal Centro Studi di Rina Prime sarebbero aumentati sia il valore dei lotti sia il numero complessivo degli stessi.
La Lombardia conferma il primato in termini di lotti all’asta
Gli immobili pubblicati all’asta dal primo gennaio al 30 giugno 2025 sono 54.673 per un valore complessivo di base d’asta di circa 8,4 miliardi di euro contro i 7,4 miliardi dell’anno precedente.
Confrontando il primo semestre del 2025 con lo stesso periodo del 2024, emerge anche un lieve aumento dei lotti in asta (50.794 nel 2024 contro i 54.673 nel 2025).
Lombardia, Sicilia, Marche, Lazio e Toscana sono le regioni che, da sole, raggiungono il 50% circa del numero di pubblicazioni.
La Lombardia, che rappresenta storicamente la regione con il maggior numero di immobili in asta, si attesta al 14,49% nel primo semestre. Al secondo posto si posiziona la Sicilia con il 10,83%, seguita dalle Marche con l’8,46%, dal Lazio con l’8,03% e dalla Toscana con il 7,8%. La Campania scende dal quarto al sesto posto in un anno pur mantenendo la stessa percentuale (7,15%).
Dei 54.673 immobili pubblicati all’asta, il 74,56% è rappresentato da esecuzioni immobiliari (immobili che hanno subito un pignoramento); solo il 21,55% invece è riconducibile a procedure concorsuali, e quindi a fallimenti, concordati preventivi e altre procedure di cui a essere protagoniste sono società in crisi.
Case, terreni e box le principali categorie oggetto d’asta
Nei primi sei mesi dell’anno il 52% delle aste pubblicate (dato simile all’anno precedente) ha avuto ad oggetto un immobile residenziale. A seguire si segnalano i terreni, con una quota del 13,48%.
Le autorimesse in asta, quelle che vengono staccate dalle rispettive residenze e messe all’asta in maniera autonoma, rappresentavano una quota pari all’11,77% delle pubblicazioni.
La categoria costituita da uffici, negozi e laboratori complessivamente pesa per il 10,89% del totale. Capannoni e siti di fabbrica, anche artigianali e industriali, rappresentavano il 3,23%.
Una quota residua, ma importante in termini di valore, è invece rappresentata, dalle pubblicazioni di hotel e cantieri in costruzione che rappresentano insieme circa l’1,7% delle unità in asta nel primo semestre.
Oltre 21 mila lotti aggiudicati nel 2024
Secondo lo studio di Rina Prime, che tira anche le somme dello scorso anno, sono stati 53.767 i lotti che hanno avuto almeno un tentativo di vendita giudiziaria nel 2024. Lo studio ha evidenziato che ben 21.112 sono stati aggiudicati, con un tempo di vendita medio di circa 5 anni (calcolato dall’anno della procedura all’anno di aggiudicazione) ed un valore di offerte minime pari a oltre 1,8 miliardi di euro.
Gli immobili di tipo residenziale si sono confermati come i più appetibili sul mercato, grazie anche all’ampia disponibilità di mutui per case all’asta, con una percentuale di aggiudicazione pari al 50%, mentre i terreni e i beni di altra categoria stentano a superare la soglia del 30%.
Anche con riferimento ai tempi di definizione si notano notevoli differenze: se per il settore residenziale sono necessari mediamente quattro anni e mezzo, per i terreni ne occorrono oltre sette.
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