Segnali di ripresa dai mutui
Pubblicato il 11 October 2013
Segnali di ripresa nel mercato immobiliare. Precipitato in questi anni di crisi ai livelli del 1985, sembra essere in lenta ripresa anche il mercato dei mutui. Pare che le banche abbiano deciso di abbassare lo spread o comunque di evitare di innalzarlo ancora: in questo senso, gli istituti di credito intendono finalmente dare nuovo slancio al mercato immobiliare, approfittando del fatto che nel nostro Paese le domande di mutuo sono tornate a crescere. In realtà, secondo il report mensile di Crif, è vero che la richiesta di prestiti necessari all'acquisto della casa, a settembre, si è dimostrato in ripresa del 7,3%, ma è pur vero che, nei primi nove mesi del 2013, il trend si dimostra ancora negativo: - 6,2% rispetto ai primi nove mesi del 2012.
I numeri, come al solito vano interpretati. Per cui va interpretata positivamente la ripresa nella domanda di mutui: sebbene limitata al mese di settembre evidenzia un buon 7,3%, facendo registrare, per il terzo mese consecutivo, l'aumento delle istruttorie aperte. Resta invece ancora abbastanza pesantemente negativo il trend dei mutui su base annuale: il -6,2% non sorprende più di tanto, però, dal momento che la percentuale è praticamente la metà rispetto a quella degli anni passati.
Le famiglie italiane, dunque, tornano ad avere fiducia nei mercati, provando a chiedere i mutui alle banche per comprare casa forti anche dell'impegno del governo Letta che, col nuovo Piano Casa, sembra voler sostenere le famiglie in difficoltà con appositi fondi destinati specificatamente ai mutui.
Sempre secondo i dati del Crif, l'importo medio richiesto come mutuo dagli italiani da gennaio a settembre di quest'anno si è attestato a 127.685 euro, in calo deciso rispetto ai 131.576 euro di dodici mesi fa. La fascia più gettonata, come importi richiesti, è quella variabile tra 100.000 e 150.000 euro anche se si registra la crescita delle domande di prestito massimo a 75.000 euro, che passa dal 24,7% al 26,7% delle richieste. Per quanto concerne l'età dei richiedente, la fascia più forte rimane quella fra 35 e 44 anni, che è il 34,1% del totale: soltanto il 28,9% delle domande di mutui arriva dai giovani fra 25 e 34 anni. La durata del mutuo più richiesta resta invece quella fra 25 e 30 anni.
Secondo il direttore Sales & Marketing del Crif, Simone Capecchi, i dati sono incoraggianti. “A luglio - spiega Capecchi - avevamo rilevato con sorpresa il ritorno inaspettato al segno positivo per quanto riguarda la richiesta dei mutui da parte delle famiglie, questo dopo oltre due anni e mezzo di crisi. Ora siamo al terzo segno positivo consecutivo: per questo sembrano consolidarsi certi segnali di ripresa, i quali portano il dato del terzo trimestre a un incoraggiante +4,3% rispetto allo stesso periodo del 2012”. Il ricorso al credito, dunque, resta fondamentale per finanziare gli investimenti immobiliari delle famiglie. “Per far fronte ai debiti senza grossi affanni - sottolinea Capecchi – il ricorso al credito va collegato strettamente all'equilibrio economico-finanziario e alla certezza delle entrate”.
Per questo, va ricordato che, in caso di difficoltà, le famiglie italiane che siano impossibilitate a pagare le rate del mutuo godono di un'ancora di salvataggio: il Fondo di Solidarietà, rifinanziato sia per il 2014 che il 2015. In questo modo le famiglie insolventi possono sospendere le rate del mutuo per 18 mesi massimi.
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Il profilo dell'autore
Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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