Come scegliere il tasso di interesse del mutuo
Come scegliere il tasso di interesse del mutuo
È necessario scegliere accuratamente la tipologia di tasso da applicare a un mutuo, poiché questa decisione influirà necessariamente sui costi finali del finanziamento, i cui oneri sono costituiti principalmente dagli interessi da versare alla banca per il capitale concesso in prestito. Prima di esaminare casi particolari è utile conoscere le caratteristiche delle due principali opzioni: tasso fisso e tasso variabile. Entrambe basano il calcolo degli interessi su un indice di riferimento, rispettivamente Eurirs ed Euribor, al quale andrà poi aggiunto lo spread, stabilito dalla banca che concede il mutuo e corrispondente alla percentuale di guadagno reale rispetto al costo del denaro per l’istituto erogante il finanziamento.
Il tasso fisso, stabilito alla stipula, resterà invariato sull’intera durata del rimborso. Riserva dunque il vantaggio di una rata costante nel tempo, mette al riparo da eventuali oscillazioni del mercato ed è indicato per chi desidera pianificare con esattezza l’impegno economico. Di contro, dovendo la banca premunirsi per intervenire personalmente in caso di eventuali variazioni svantaggiose dei tassi di interesse, un tasso fisso risulta nell’immediato più alto e quindi meno conveniente di un tasso variabile, che vede invece la banca e il cliente dividersi i rischi. Indicato per chi può affrontare agevolmente eventuali aumenti della rata mensile, il tasso variabile vede contrapporsi a una percentuale di rischio un’opportunità di risparmio per il mutuatario in caso di indici favorevoli. Sulla scelta peseranno ovviamente anche le condizioni di mercato e le previsioni a medio-lungo termine sull’andamento dei tassi.
Esistono poi particolari soluzioni di compromesso. A fronte di uno spread più elevato il tasso misto consente di cambiare tipologia di tasso anche più volte sulla durata del finanziamento, a scadenze definite da contratto, mentre il tasso variabile con CAP fissa un tetto al rialzo massimo del tasso di interesse variabile e quindi dei costi aggiuntivi eventualmente sostenuti dal cliente. Il tasso a rata costante, infine, vede le oscillazioni del tasso variabile influire non sull’importo della rata, che resta fisso nel tempo, ma solo sulla durata del finanziamento.
Va ricordato che la portabilità o surroga del mutuo permette di svincolarsi dalle condizioni scelte trasferendo il finanziamento ad un altro istituto, alla ricerca di soluzioni più convenienti. In questo periodo, visti i tassi favorevoli, sono disponibili soluzioni di surroga particolarmente vantaggiose.
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