Manovra 2025, torna il bonus ristrutturazioni al 50% con nuovi limiti
18 ott 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

Appena approvata dal Consiglio dei ministri, l’agevolazione scende al 36% per le seconde case
L’attesa di molte famiglie italiane, alle prese con la scelta di ristrutturare casa, sembra essere ormai finita: la nuova Legge di Bilancio ha confermato il rinnovo del bonus alle stesse condizioni in vigore nel 2024. Per chi si è impegnato in un progetto di questo tipo, anche richiedendo un mutuo ristrutturazione, si tratta di una buona notizia, ma ci sono nuovi limiti annessi all'agevolazione.
Cosa cambia nelle detrazioni
La Manovra, appena approvata dal Consiglio dei ministri e ora al vaglio delle Camere, prevede la conferma del bonus ristrutturazioni al 50% con un limite di spesa di 96 mila euro. La proroga è prevista tutta via solo per le prime case, mentre per le seconde si scende al 36%. Possono usufruirne tutti coloro che avviano lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, oppure lavori di manutenzione ordinaria per le parti comuni di edifici residenziali. Non tutti gli interventi di ristrutturazione danno però diritto alla detrazione Irpef e, come precisa l’Agenzia delle Entrate, in ogni caso “deve essere verificata la conformità alle normative edilizie locali”. Viene invece completamente abbandonato il meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura e senza un ulteriore intervento legislativo, dal 1° gennaio 2028 l’aliquota potrebbe ulteriormente scendere al 30% con il limite di spesa di 48 mila euro.
I lavori ammessi: dagli ascensori alle serrande
Ma cosa si intende per bonus ristrutturazione? Si tratta di una detrazione per lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze. Per quanto concerne le parti comuni di edifici residenziali è ammessa anche la manutenzione ordinaria. Nello specifico, tra i lavori di riqualificazione ammessi rientrano: l’installazione di ascensori e scale di sicurezza; la realizzazione e il miglioramento di servizi igienici; la sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande; il rifacimento o la costruzione di scale e rampe; gli interventi finalizzati al risparmio energetico; gli interventi di bonifica dall’amianto; le opere per evitare infortuni domestici e l’eliminazione delle barriere architettoniche; gli interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e l’installazione di apparecchi di rilevazione di gas.
Come ottenere il bonus
Con l’eliminazione della cessione del credito e dello sconto in fattura, l’agevolazione fiscale si concretizza solo ed esclusivamente attraverso la detrazione Irpef. L’agevolazione viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo mentre il rimborso avviene tramite la compilazione della dichiarazione dei redditi (il 730 precompilato o il modello Redditi Persone Fisiche).
ll bonus è legato a opere di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti o fabbricati. Lo sconto dall’imposta si applica anche nel caso di interventi realizzati sul box auto o il garage. Vale anche nella ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi ma solo se è stato dichiarato lo stato di emergenza. Come sempre, il bonus viene riconosciuto al contribuente solo se il pagamento è avvenuto in una modalità tracciabile” e quindi con carta di debito (bancomat), carta di credito, carta prepagata, assegno bancario o con ogni altro mezzo che garantisca la tracciabilità e l’identificazione del contribuente.
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