Tante richieste, poca offerta: affitti ancora in crescita
21 gen 2025 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
La corsa degli affitti non si ferma. Nelle grandi città italiane, sono aumentati del 3,9% per i monolocali, del 4% per i bilocali e del 3% per i trilocali. I rincari – registrati dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa - riguardano il primo semestre del 2024, confrontato con l’ultimo del 2023.
Aumenti, più blandi, anche nei capoluoghi di provincia: +2,7% per i monolocali, +2,4% per i bilocali e +2,5% per i trilocali.
Le città con gli aumenti maggiori
I canoni sono cresciuti in particolar modo a Bari (dove per un bilocale si pagava il 7,4% in più rispetto a sei mesi prima), Bologna e Roma. L’andamento, spiega l’Ufficio Studio, è dovuto al maggior ricorso agli affitti brevi. Nella Capitale, in particolare, l’attesa per il Giubileo e per i turisti che arriveranno in città sta determinando un mancato rinnovo di contratti tradizionali di lunga durata.
Il caso Milano
Milano, invece, è in parziale controtendenza. Gli affitti brevi si stanno ridimensionando, con un conseguente rallentamento dei rincari. Nonostante questa tendenza, però, il capoluogo lombardo si conferma il più salato: servono in media 820 euro al mese per un monolocale, 1140 euro per un bilocale e 1510 euro per un trilocale. Valori che l’indagine di Tecnocasa definisce ormai “difficilmente sostenibili”.
La dinamica dei prezzi
La domanda di locazione, sempre sostenuta, continua a fare i conti con una tendenza che l’Ufficio Studi definisce “preoccupante”. C’è infatti una forte carenza dell’offerta, “in particolare di immobili da affittare con contratti di lunga durata”.
Salvo rare eccezioni, si preferiscono infatti quelli brevi oppure transitori, con il risultato di mettere a disposizione meno abitazioni per chi voglia firmare contratti più duraturi.
Più lavoro, meno studio
Si conferma la maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, ben arredate, posizionate in zone servite e luminose. Resta sempre elevata l’attenzione ai costi condominiali.
Nel primo semestre del 2024, il 69,3% degli inquilini ha cercato casa in affitto come scelta abitativa, con una diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la percentuale era pari al 70,1%. In questa categoria rientrano coloro che non riescono ad acquistare o che, semplicemente, preferiscono l’affitto al mutuo. Aumentano i contratti stipulati da chi cerca per motivi di lavoro (passano da 24,9% a 26%), mentre quelli per motivi di studio scendono da 5% al 4,6%.
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