Ristrutturare: tutti i bonus fiscali attivi per il 2022
Per alcuni, però, lo sconto sarà meno conveniente rispetto al 2021
Pubblicato il 25 January 2022
Con l’approvazione della Legge di Bilancio, nel 2022 tornano le agevolazioni fiscali che già durante lo scorso anno avevano reso più conveniente rinnovare la propria casa, con o senza il ricorso ad un mutuo ristrutturazione.
Non c’è infatti solo il superbonus 110% senza tetto Isee, ma anche la detrazione al 75% per la rimozione delle barriere architettoniche, lo sconto fino al 2023 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua, e un incentivo per l’acquisto dei mobili.
Superbonus 110% e Bonus facciate
Il Superbonus è stato esteso al 2022 anche sulle case unifamiliari e sono stati cancellati i precedenti riferimenti a tetti Isee, a limitazioni all’abitazione principale e ai termini di comunicazione della Cila, che consiste nella Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata. Viene inserito un unico vincolo: quello di effettuare il 30% dei lavori entro il 30 giugno 2022. C’è invece l’equiparazione tra lavori trainanti e lavori trainati e la proroga a tutto il 2025 per gli interventi nelle aree colpite da eventi sismici a partire dal 2009.
Anche il bonus facciate è stato prorogato, ma la percentuale di sconto sulle spese sostenute per il rifacimento delle è passata dal 90% al 60% senza limiti di spesa. Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna. Il bonus non spetta, invece, per gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico.
Dalla rimozione delle barriere architettoniche…
Una novità è invece l’emendamento che introduce il bonus del 75% per abbattere le barriere architettoniche: una detrazione in 5 anni per le spese sostenute nel 2022, con tetto a 50mila euro per le villette (abitazioni unifamiliari), 40mila ad appartamento per i piccoli condomini (quelli che hanno fino a 8 unità abitative) e 30mila per le abitazioni nei palazzi oltre le 8 unità.
Gli interventi devono riguardare edifici esistenti e comprendono: la sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti), il rifacimento o l’adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori), il rifacimento di scale ed ascensori, l’inserimento di rampe interne ed esterne agli edifici e di servoscala o di piattaforme elevatrici.
In aggiunta, è possibile portare in detrazione interventi di sostituzione, smaltimento e bonifica di impianti di automazione. Finora, con le norme attuali, tali interventi potevano usufruire del superbonus ma solo come “lavoro trainato” e quindi rispettando i fortissimi vincoli della normativa; in alternativa era possibile eseguirli con il bonus ristrutturazione, ma con agevolazione al 50% in dieci anni.
...fino alla sostituzione di mobili e sanitari
Il bonus per l’acquisto di mobili (legato comunque ad una ristrutturazione edilizia) è stato confermato dalla Legge di Bilancio. È stato però abbassato il tetto di spesa massima su cui applicare le detrazioni Irpef del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, che passa da 16mila a 10mila euro nel 2022 e andrà poi a scalare a 5mila euro nel 2023 e nel 2024.
Prorogato fino al 2023 il ’bonus idrico’ che consiste nell’agevolazione per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua. Conosciuto anche come “Bonus bagno” o “Bonus rubinetti”, prevede un contributo di 1.000 euro per le spese relative alla sostituzione di rubinetti e sanitari con modelli a risparmio idrico.
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Il profilo dell'autore
Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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