Più di 600 mila famiglie alla ricerca di una nuova casa

Ma solo 156 mila potranno permettersi l'acquisto
Pubblicato il 4 giugno 2020
Diventata in questi mesi per tutti gli italiani l’unico luogo disponibile per poter far fronte a tutte le esigenze, di lavoro, di scuola e di svago, la casa resta in cima alle preoccupazioni di tante famiglie. Non solo di quelle che hanno dovuto sospendere il pagamento delle rate del mutuo, ma anche di quelle che stavano per sottoscriverlo oppure si preparavano a traslocare.
È da qui, infatti, che potrebbe ripartire secondo gli esperti di Nomisma la domanda immobiliare rimasta in stand by in un contesto incerto e complesso come quello dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19.
Entrando nel dettaglio, la propensione all’acquisto di un’abitazione potrebbe attestarsi su livelli simili a quelli dello scorso anno. Secondo Nomisma, si tratterebbe tuttavia di un incremento sostenuto da decisioni d’acquisto prese dai potenziali acquirenti ancor prima del diffondersi della pandemia.
Di contro, le intenzioni di acquisto di un’abitazione nei prossimi 12 mesi sono invece in calo dal 7,6% al 7,3% (1,9 milioni di famiglie).
La domanda sostenuta invece dalle famiglie che stanno già cercando un immobile è passata dall’1,9% (pari a 494 mila famiglie) al 2,1% (549 mila famiglie).
Complessivamente le famiglie intenzionate ad acquistare casa, incluse quelle che ancora non la stanno cercando attivamente, sarebbero 625.900. Di contro però, quelle che potranno farlo realmente, detto in altri termini, quelle che potranno permettersi di effettuare l’acquisto, rischiano di essere solo 156 mila.
Ad aver voglia di comprare casa sono soprattutto famiglie giovani, tra 18-34 anni e 35-44 anni, in prevalenza con figli, sia coppie che genitori single. Nonostante l’emergere di questa domanda, il gap in termini di numero di compravendite da colmare rispetto ai mesi scorsi resta assai elevato.
Lo conferma non solo Nomisma, ma anche l’ultima indagine del Consiglio Nazionale del Notariato sulla base dei Dati statistici Notarili raccolti nel mese di marzo 2020 presso 10 grandi città italiane: Roma, Milano, Napoli, Bari, Bologna, Torino, Palermo, Cagliari, Verona, Firenze.
Il confronto con i dati relativi allo stesso periodo dell’anno precedente fa emergere come il lockdown abbia portato a un crollo dei mutui, delle surroghe, delle compravendite di fabbricati abitativi e strumentali, e delle compravendite di terreni agricoli ed edificabili.
In particolare, il calo delle compravendite di fabbricati abitativi (case e pertinenze) è pari al 25% a Bologna e Firenze, fino a riduzioni di oltre il 50% a Milano, cui spetta il record negativo (dovuto anche alla chiusura a singhiozzo delle conservatorie dei registri immobiliari), e a Verona. A Roma, Napoli, Bari e Palermo si registrano flessioni tra il 43% e il 47% circa. Per quanto concerne i mutui sempre a Milano si registra il calo maggiore con il 54,5%, seguita da Verona con il 45,5% e da Napoli con il 41,2%. A seguire si collocano Bari (40,7%), Palermo (39,2%), Roma e Torino (35,1%). A registrare i cali minori sono invece Firenze (11,1%) e Bologna (13,6%).
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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
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