Case e mutui, finalmente per molti italiani non si tratterà solamente di un miraggio.
3 giu 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Francesca L.

Pubblicato il 3 June 2015
Ecco quanto mette in luce la recente analisi sull’indice di affordability, e cioè quello specifico indice che esprime il grado di accessibilità da parte delle famiglie nell’acquisto di un’abitazione, che viene ciclicamente elaborato dall’ufficio studi dell’Abi (l’Associazione Bancaria Italiana), dal Ministero del Lavoro e dall’Agenzia del Territorio prendendo come base di riferimento l’eventuale costo che un mutuo prima casa con piano di ammortamento ventennale avrebbe e loan to value dell’80% per coprirne le spese.
Possibili buone novità nel corso di questo 2015 per chi sta pensando di acquistare una casa e richiedere un finanziamento ad- hoc. I dati parlano chiaro: a partire già dall’anno passato le opportunità che gli italiani hanno di riuscire ad avere una casa di proprietà grazie all’accesso al credito sotto forma di mutuo sono migliorate notevolmente. Stando infatti all’indice di affordability, che valuta il reddito del richiedente, i prezzi delle abitazioni e l’andamento dei tassi di interesse sui mutui, si è raggiunto un risultato notevole, ovvero il 9% e cioè il 2,3% in più rispetto al precedente anno e addirittura il 4,5% rispetto ai primi sei mesi del 2012.
Complici di queste circostanze particolarmente favorevoli sono, in primo luogo la grande riduzione del costo dei mutui casa, assieme alla flessione del prezzo delle abitazioni in generale, rispetto al reddito che le famiglie hanno a disposizione. Nel dettaglio, nel secondo semestre del 2014 la percentuale delle famiglie con un reddito tale da coprire almeno il 30% del costo annuo del mutuo richiesto erano pari al 60% dell’intero campione preso in esame dalla ricerca Abi.
A livello generale l’importo erogato dagli istituti è cresciuto del 10% (19,3 miliardi di euro totali) ma si registra una sensibile diminuzione per ciò che concerne l’importo medio del finanziamento che si attesta attualmente a 119 mila euro contro i 122 mila euro del 2013.
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