Slitta al 2022 l'introduzione della Benchmark Regulation
26 mar 2019 | 2 min di lettura | Pubblicato da Francesca L.

Più tempo per allinearsi alla nuova scala
Ancora novità in materia di mutui casa: solamente qualche giorno fa, infatti, è stata resa nota la decisione di posticipare fino al 2022 la tanto chiacchierata riforma dell’Euribor. Si tratta di una notizia particolarmente rilevante, che concede un margine maggiore agli istituti e a tutti gli operatori del settore per allineare i propri prodotti sulla base della nuova scala di riferimento.
L’entrata in vigore della Benchmark Regulation (Bmr) vede una sostanziale riforma degli indici di riferimento dei finanziamenti, coinvolgendo in maniera diretta anche l’Euribor sul quale vengono calcolati i tassi dei mutui casa variabili, prodotti scelti da moltissime famiglie del nostro Paese.
Il fatto che l'introduzione della BMR venga fatta slittare di due anni incide dunque anche su quanto sarebbe potuto accadere nell’immediato futuro a coloro che hanno scelto di sottoscrivere un finanziamento a tasso variabile per portare a termine l’acquisto di un immobile di proprietà.
Si dovrà dunque attendere un po’ di tempo per vedere applicati ai mutui questa sorta di “tassi ibridi”, cosa che fa tirare un bel sospiro di sollievo all’universo finanziario, dal momento che tale allineamento richiede molto lavoro se si considera che a quel parametro sono indicizzati a oggi finanziamenti per un valore che sfiora quasi i 3.000 miliardi di euro e strumenti di debito per 360 miliardi di euro.
Tale proroga è stata recentemente accordata dall’Unione Europea che ha concesso in via ufficiale a tutti i fornitori di prodotti con tassi ancora critici più tempo per mettersi in linea con questi benchmark ufficiali e rendere i mutui conformi ai nuovi requisiti stabiliti dal regolamento.
Una decisione che sembra viaggiare a braccetto con un altro accordo politico che è stato raggiunto qualche giorno fa dagli Stati membri del Parlamento, rispetto a una nuova serie di benchmark legati alle emissioni di carbonio e al mondo della sostenibilità che consentirebbero di dare nuova linfa a progetti immobiliari green.
Si tratta però di regole che devono ancora essere approvate e pertanto la decisione di far slittare al 2020 la Bmr potrebbe essere letta anche in questo senso.
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