In aumento i mutui per riqualificazione energetica e ristrutturazione
28 feb 2014 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

Il risparmio energetico è un tema che si sta conquistando uno spazio sempre maggiore nel nostro Paese. E' questo il motivo per cui una specificità come la riqualificazione energetica riscuote tanto successo e viene posto all'attenzione quotidiana di leggi e regolamenti. Oggi, in Italia, esistono parecchi incentivi fiscali dedicati alla materia e tanti consumatori ormai richiedono mutui online vantaggiosi in modo da sostenere le spese per questo tipo di interventi. Gli incentivi erogati complessivamente a questo scopo nel 2013 sono stati pari a 19 miliardi di euro suddivisi tra 14,5 miliardi per interventi di ristrutturazione edilizia più 4,5 miliardi di euro per interventi di riqualificazione energetica. Cifre, queste, che hanno contribuito a fare in modo che i consumatori si rivolgessero a banche e finanziarie per chiedere mutui appositi, finalizzati alla ristrutturazione delle abitazioni.
Nonostante questo, secondo i dati presentati dal Cresme, il Centro ricerche economiche sociali di mercato per l'edilizia e il territorio, le riqualificazioni energetiche attuate finora non sono state sufficienti a risollevare l'Italia da una sostanziale arretratezza strutturale riscontrabile nella maggior parte dei suoi edifici, soprattutto quelli pubblici. Infatti, secondo i dati di questa ricerca, addirittura metà degli edifici pubblici del nostro Paese risulta essere troppo vecchia, visto che la loro costruzione risale a oltre 70 anni orsono: nello specifico, si nota che una scuola su tre, per esempio, è stata costruita più di cinquant'anni fa e attualmente è dotata di vetri singoli, assolutamente insufficienti a garantire calore e risparmio energetico. Secondo il Cresme risulta evidente come l'arretratezza strutturale degli edifici italiani abbia conseguenze dirette sia sui consumi che sull'efficienza degli stabili in termini energetici.
Stante l'attuale crisi e il crollo del mercato edilizio accompagnato dal calo d'investimenti per costruire nuovi edifici a uso residenziale, il settore degli interventi di ristrutturazione e di recupero degli edifici esistenti risulta in crescita dell'11%, con un aumento dai 106,5 ai 115,1 miliardi di euro.
Il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini, evidenzia come “l'efficienza energetica propria del patrimonio immobiliare esistente è diventata un imperativo categorico per l'Italia così come per altri Stati dell'Ue, data la presenza di una specifica direttiva che fissa una serie di obiettivi stringenti”.
In Italia si spendono 45,2 milioni di euro l'anno per consumi termici ed elettrici destinati agli immobili residenziali, mentre la spesa per i consumi degli edifici scolastici ammonta a 1,3 miliardi di euro e quella per edifici pubblici a 644 milioni di euro. Tutti costi, questi, che, secondo il Cresme, possono essere ridotti, con investimenti mirati in piani d'incentivi per la riqualificazione energetica di questi edifici.
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