Il patrimonio immobiliare italiano rende di più
21 ott 2015 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

Nel 2014 il patrimonio immobiliare italiano valeva 37,5 miliardi di euro, cioè 536 milioni di euro in più, rispetto al 2013. Tale è la sua rendita catastale, attestata dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate in collaborazione con la Direzione catasto e cartografia. E' un’istantanea importante degli immobili che sono sparsi sul territorio nazionale, valida ai fini della valutazione degli stessi, dal momento che sul valore della rendita catastale si applica il moltiplicatore per calcolare Imu e Tasi. Ma è utile anche in tema di mutui prima casa, per esempio, le cui entità e le cui rate dipendono dal valore dell'immobile. La valutazione dell'Agenzia delle Entrate è tanto più importante in un momento delicato come questo, in attesa dello sblocco di una riforma del catasto fondamentale in cui l'unità di misura del valore immobiliare sta per passare dal vano al metro quadro. Un momento storico importante, nel quale aumenta la base di valore su cui si calcolano imposte e tasse degli immobili mentre, di contro, i prezzi degli immobili diminuiscono, dando la stura alla caccia al mutuo prima casa più conveniente per accaparrarsi l'affare della vita.
Il residenziale rende 16 miliardi. Secondo l'Agenzia delle Entrate gli immobili registrati al Catasto al 31 dicembre 2014 sono 73,4 milioni: 63,9 milioni appartengono alle categorie ordinarie A, B, C e alla categoria speciale del gruppo D, oltre tre milioni vanno ricondotti alle categorie catastali gruppo F (sono cioè unità non idonee a produrre un reddito) e oltre 6 milioni sono immobili comunali non censibili. Da soli, gli immobili residenziali hanno reso nel 2014 circa 16,7 miliardi di euro, quasi 110 milioni di euro in più rispetto all'anno precedente. Gli immobili con destinazione speciale (categoria D) hanno reso 11,1 miliardi di euro, quelli di categoria C (box, posti auto, negozi, depositi) 6 miliardi di euro, gli uffici (categoria A/10) 1,5 miliardi di euro, gli immobili a uso collettivo (gruppo B) 1,3 miliardi e, ultimi, quelli a destinazione particolare (categoria E) hanno avuto una rendita catastale da 700 milioni di euro.
Rendita media: 480 euro**.** Sempre secondo l'Agenzia delle entrate, la rendita catastale media di un immobile, nel 2014 in Italia, si è attestata a 480 euro, pur arrivando a toccare i 3.600 euro per la categoria A9, “immobili di maggior prestigio”, qualcosa di meno rispetto agli immobili delle categire A1 e A8 che rendono circa 3 mila euro. La rendita scende invece a 879 euro per quanto riguarda ville e villini (categoria A7) e arriva a toccare i 626 euro per le case civili (categoria A2) e i 420 euro per le case economiche (categoria A3). Ancora più giù, tra le ultime classificazioni catastali, troviamo le abitazioni popolari (categoria A4), che evidenziano una rendita catastale da 220 euro e le case ultrapopolari e rurali (categorie A5 e A6) con rendite catastali, rispettivamente, da 83 e 69 euro.
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