Neanche Milano sfugge agli effetti collaterali del Covid-19: epidemia e misure di contenimento hanno abbattuto il mercato immobiliare anche in una delle zone più dinamiche del Paese. Nella cosiddetta “Grande Milano” (l'area che include la città metropolitana e la provincia di Monza e Brianza), le compravendite subiranno un calo del 15,4% rispetto allo scorso anno. Lo afferma il Rapporto 2020 “La nuova geografia della Grande Milano: territorio e mercato immobiliare”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Risanamento.
Si tratta di un indicatore importante perché, nel 2019, proprio la Lombardia aveva avuto un mercato immobiliare più dinamico rispetto al resto del Paese, con un incremento delle compravendite del 13,3%, a fronte di una media nazionale che non arrivava alla doppia cifra. Per il 2020 era attesa un'ulteriore accelerazione, ma di mezzo ci si sono messi il Covid, il lockdown e la slavina di ripercussioni che si sono abbattute sul mercato delle compravendite e dei mutui.
Il dato non è positivo. Ma può comunque essere colorato con tinte meno fosche di quel che sembra a una prima occhiata. Nella Città metropolitana (capoluogo escluso) le compravendite caleranno del 16% e a Milano del 15,4%. Si tratta di una caduta, per quanto ripida, molto inferiore rispetto alla media nazionale: considerando tutta Italia, infatti, il crollo dovrebbe essere del 23,6%. Quasi un quarto delle compravendite in meno. L'altro elemento da “bicchiere mezzo pieno” è la ripartenza del prossimo anno. Milano, con un incremento delle compravendite del 13,6%, ripartirà più in fretta rispetto alla media della “Grande Milano” (+10% nel 2021) e riguadagnerà buona parte del terreno perso quest'anno. Non vorrà dire neutralizzare l'effetto Covid: il mercato del 2021 sarà molto inferiore rispetto alle stime pre-coronavirus. Ma il capoluogo lombardo dovrebbe quantomeno tornare in linea di galleggiamento.
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