Le aste immobiliari tirano il freno ma il futuro non è buio
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In calo le procedura esecutive nei tribunali
Pubblicato il 5 April 2023
Il mercato delle aste tira il freno. Il 2022 si è chiuso con 191.253 aste immobiliari per 13,2 miliardi di euro di valore. Il dato è in crescita solo del +3% rispetto al 2021 e, soprattutto, è inferiore del 25% rispetto al 2019, secondo Reviva, l’azienda milanese esperta in aste immobiliari.
Nonostante dati non propriamente ottimistici per il presente, il futuro del mercato immobiliare potrebbe risiedere nelle aste? Perché? Perché, sempre secondo Reviva, il 77% dei lotti in asta ha un prezzo inferiore a 100 mila euro. Questo permetterebbe agli acquirenti di comprare senza ricorrere ai mutui prima casa, per esempio, evitando tutte le questioni sui rialzi dei tassi d’interesse.
Momento difficile per le aste immobiliari
Il mercato delle aste, non si può nascondere, vive comunque un momento difficile: l'anno scorso il valore degli immobili in asta è sceso del 7% rispetto al 2021, passando a 106 mila euro di media, in continuo calo rispetto a 113 mila euro nel 2021 e a 122 mila euro del 2020. Uno dei motivi è che soltanto il 37% delle procedure esecutive pendenti nei tribunali ha visto un'asta fissata nel corso dell’anno: in pratica, il 63% delle procedure esecutive sono ancora “dormienti”.
In asta vanno sempre gli stessi immobili
Gli incanti vanno deserti e i prezzi crollano in attesa di un nuovo tentativo di vendita. Di ribasso in ribasso gli immobili subiscono una svalutazione media del 29%, nel solo 2022, pari a 2,2 miliardi di euro.
Non solo. Calano anche le procedure esecutive pendenti: nonostante lo stock di npl, cioè di crediti deteriorati iscritti nei bilanci delle banche, quelli in pratica ceduti agli operatori specializzati, primi fra tutti gli agenti imobiliari, sia addirittura in aumento rispetto ai volumi del 2015, si è verificato un calo delle procedure esecutive in corso nei tribunali. Meno procedure, dunque meno aste immobiliari.
E il 2023?
“C’è incertezza sul panorama del 2023 a causa del trend in calo, nonostante il pareggio del numero di aste complessivo - spiega Giulio Licenza, co-founder & CBDO di Reviva - La riduzione di NPLs in questi anni è stata marginale e ora si trova in aumento a causa dei nuovi default: questo significa che, delle procedure esecutive attivate nei tribunali, solo il 37% ha visto almeno un’asta fissata nel corso dell’anno. È un sintomo di rallentamenti che persistono ancora probabilmente a causa delle sospensioni in periodo pandemico”.
Il futuro?
“Migliorando la vendita degli immobili in asta attraverso una corretta attività di marketing e aumentando progressivamente le aste fissate e le procedure iscritte, si possono aumentare recuperi e sostenere il mercato in un momento di congiunture delicata”, conclude Ivano De Natale, co-founder & ceo di Reviva che, al momento ha in portfolio oltre 10.000 immobili all'asta affidati, con un controvalore di oltre 1,1 miliardi di offerta minima aggregata.
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Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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