La facciata del condominio? Si modifica all’unanimità

Una sentenza della Corte d'Appello fa chiarezza sul tema
Pubblicato il 22 November 2021
Una recente sentenza della Corte d’Appello di Milano fa chiarezza su un argomento particolarmente interessante per molti condomini. I giudici hanno analizzano il tema delle delibere condominiali e delle maggioranze necessarie per l’approvazione di interventi di ammodernamento e di ristrutturazione, sempre più frequenti ai tempi del cosiddetto Superbonus 110%.
Il caso
I proprietari degli appartamenti di un grosso condominio di Milano, costituito da dodici palazzine, hanno deliberato a maggioranza di procedere alla ristrutturazione degli edifici, sfruttando l'opportunità del Superbonus 110%. In particolare, tra gli interventi approvati, c’è la rimozione del klinker e l’applicazione al suo posto di grès porcellanato.
In sostanza: un corposo cambio di materiali e colori che avrebbe modificato completamente l'estetica delle facciate. Gli interventi avevano un costo pari a 33 milioni di euro.
Maggioranza o unanimità?
Il Tribunale, in primo grado, considerato che gli interventi approvati avevano un oggettivo impatto migliorativo, ha ritenuto irrilevante il consenso di tutti i condomini per l’approvazione degli interventi di ristrutturazione, che peraltro non avrebbero gravato le tasche degli abitanti vista l'agevolazione messa a disposizione del governo.
Di parere contrario è stata la Corte d’Appello intervenuta sullo stesso caso: ha rilevato infatti che, nel caso in cui cambi l'estetica di un edificio, è indispensabile che la decisione venga presa da tutti i condomini e quindi all'unanimità.
Il fatto che la modifica non comporti alcun esborso diretto da parte dei condomini non sarebbe rilevante. La Corte si rifà all'articolo 1120 del codice civile, che attribuisce al singolo proprietario di un appartamento potere di veto qualora gli interventi approvati ledano il decoro architettonico delle palazzine.
Perché è importante
Nell’attesa di un eventuale intervento della Corte di Cassazione, i lavori da 33 milioni di euro – per ora – sono stati sospesi. Sicuramente il caso, essendo uno dei primi che coinvolge il Superbonus (e che quindi non coinvolge eventuali mutui condominiali), sarà importante per guidare le scelte dei molti condominii che intendono sfruttare l'agevolazione.
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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore Giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.
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