In tempo di crisi, nasce l’affitto programmato

Pubblicato il 15 November 2013
Dal momento che ormai è una (tragica) realtà il fatto che le banche non concedano più mutui al 100% sul valore della casa, risulta sempre più difficile che il mutuatario possa acquistare la tanto agognata abitazione.
Facendo due rapidi conti, viene fuori che se si vuole a tutti i costi acquistare casa senza ottenere l'intero valore mutuato, è praticamente necessario mettere da parte un buon 30% del valore dell'immobile. Non è un caso che si facciano sempre più avanti le alternative alla compravendita tradizionale come ad esempio l'acquisto programmato, formula che consente di abitare subito l'appartamento scelto e il cui acconto iniziale variabile dal 6% al 10% sul prezzo dell'immobile.
L'acconto viene corrisposto con delle rate mensili che vanno versate al proprietario dell'abitazione, con la formula della caparra confirmatoria. Queste rate vengono poi scalate dal prezzo di vendita dell'appartamento. L'affitto programmato è ormai diventata un'alternativa al mutuo 100%, ormai concesso solo all'80%, dilazionato per 36 mesi al massimo come caparra confirmatoria. Questo permette di acquistare ma anche di vendere un bene un immobile.
L'acquisto programmato funziona in modo simile all'affitto. Concluso il versamento delle rate, viene stipulato il rogito dal notaio. L'importo del mutuo richiesto sarà dunque inferiore, perfettamente in linea con la filosofia post credit crunch delle banche, disposte a finanziare il valore delle case, al massimo, all'80%. In questi casi venditore e acquirente stipulano un contratto preliminare di compravendita, bloccando di fatto il prezzo dell'immobile durante la sua evoluzione.
I vantaggi dell'acquisto programmato sono sostanzialmente due: prima di tutto si risparmia sugli interessi che vengono versati alla banca, inoltre si riesce ad avere accesso a un importo inferiore del mutuo casa accaparrandosi, di conseguenza, una rata mensile più sostenibile. Le differenze tra un acquisto programmato e un mutuo casa sono evidenti. Nel caso di acquisto programmato, questo avviene tramite trascrizione del contratto preliminare di compravendita, che va stipulato alla presenza del notaio. La trascrizione è il vero modo applicato per tutelare il venditore e l'acquirente dell'abitazione. Questo comporta che il compromesso viene registrato, trascritto e poi reso opponibile a terzi.
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Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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Commenti
La trascrizione è obbligatoria? Perché la trascrizione tutela il venditore? Grazie
RispondiDopo i 36 mesi, nel caso l'acquirente non sia in grado di poter saldare la quota finale, perde anche l'acconto del 10% versato?
RispondiGentilissima Federica, della caparra iniziale lei perde solo la parte considerata caparra confirmatoria.
RispondiBuonasera, ma dopo i 36 mesi se non riesco ancora ad arrivare alla cifra mutuabile, posso fare un altro contratto di 36 mesi? Grazie.
RispondiCaro Roberto, l’affitto programmato è una formula che in base a determinate condizioni può prevedersi sull’arco dei dieci anni. La formula del mutuo potrebbe spingersi fino a 4 anni. Dovrebbe chiedere alla banca che ha erogato il finanziamento finalizzato a questa particolare formula di acquisto a rate.
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