Il peso dei mutui si fa insostenibile: si mette la casa all'asta
24 nov 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.

Si tratta, però, di una “stortura” del mercato
La Bce si muove per limitare l’inflazione, i tassi aumentano e i mutui diventano più cari. L’onda lunga di questa catena sta generando un triplo effetto, sia su chi vorrebbe comprare un immobile sia su chi lo sta già pagando.
Gli italiani chiedono meno finanziamenti per acquistare casa; le banche ne concedono pochi per paura che non vengano ripagati; per molte famiglie il peso della rata si fa talmente insostenibile da costringerle alle aste. È il quadro che emerge dall'Osservatorio SalvaLaTuaCasa, promosso da Save Your Home e realizzato con Nomisma.
Banche e clienti più cauti
Partiamo dai primi due punti: l’impossibilità di chiedere un mutuo alle attuali condizioni e la cautela delle banche nel concederlo ha fatto crollare le erogazioni per l’acquisto di casa. Dall’inizio dell’anno, il calo è del 40%. In sostanza, è diventato molto più difficile ottenere un finanziamento.
Ecco chi è a rischio
Il problema principale, però, resta quello delle famiglie che hanno già sottoscritto un mutuo, diventato negli ultimi mesi molto più pesante. Più di una famiglia su tre, infatti, ha un mutuo a tasso variabile. Significa quindi che le rate, sulla scia dell’aumento dei tassi della Banca centrale europea, hanno subito un forte rincaro. Un problema enorme per chi, per questioni di reddito, non riesce a far fronte a imprevisti di questo tipo. Nomisma sottolinea che il 79% degli italiani ha un reddito lordo inferiore ai 30.000 euro.
Per chi ha un tasso variabile, quindi, l’Osservatorio parla di “allerta”, quantomeno per tutte le fasce di popolazione che guadagnano meno di 1.900 euro netti al mese, per le quali il peso della rata è arrivato ad assorbire il 60% del reddito netto.
Il ricorso alle aste
Per pagare le rate si tenta di ridurre le altre spese oppure si attinge ai risparmi. Nei casi estremi, si mette la casa all’asta, ultima ratio che però sta diventando sempre più frequente: Nomina stima che le famiglie con un’abitazione all’asta siano 400.000. Nel 2023 le aste sono state ben 160.000 e nel 2024 dovrebbero aumentare del 10%.
L’Osservatorio spiega però che non si tratterebbe di una soluzione quanto di una “stortura” del mercato. Le aste sono infatti di procedure con tempi lunghi, costi alti e con una perdita media del valore dell’immobile del 45% che non risolve né i problemi del debitore (che rischia di perdere la propria casa) né del creditore.
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