Ottimi risultati il settore immobiliare di Milano
Pubblicato il 30 October 2015
Milano è sempre Milano, anche nell'immobiliare. Il settore resta tanto caro alla popolazione meneghina: nel capoluogo lombardo non solo i prezzi scendono meno rispetto al resto d'Italia, ma addirittura il comparto mostra una nuova vitalità. Un risveglio che fa contento anche l'indotto, composto dagli istituti di credito pronti ad aiutare a reinvestire i business man, a colpi di finanziamenti, e anche i possibili utenti, con i mutui prima casa. Patiamo dai dati diffusi dall'Ufficio studi Tecnocasa secondo cui, in Italia, nei primi sei mesi del 2015, le quotazioni delle abitazioni situate in grandi città sono scese, rispetto a una nno fa, del 2,5%. Allargando la portata del dato, Tecnocasa nota che, a partire dal 2007, Milano, insieme a Firenze, è la città nella quale i prezzi sono scesi di meno: questo grazie alla forte domanda di prima casa, attestata anche dall'impennata dei mutui prima casa, e degli immobili destinati all'investimento.
Milano boom. Milano insomma dimostra di avere retto bene in questi anni di crisi immobiliare: i prezzi sono scesi un po' dappertutto e, soprattutto nelle zone del centro, hanno retto ancora meglio. Dal 2007, riporta Tecnocasa, Milano ha perso soltanto il 27,2% dei valori immobiliari: nel primo semestre di quest'anno la città ha subìto una diminuzione nei valori pari a un risicato 0,9% grazie alla tenuta del segmento residenziale e di quello a uso d'investimento. Addirittura, tra gli esperti, c'è chi parla di un vero e proprio boom dell'immobiluare milanese, trainato dall'Expo e dal comparto moda che sta avendo un impatto sempre più forte su molte aree, fino a poco tempo fa considerate periferiche quando non marginali. La prova arriva dalla maison Armani, che ha voluto mettere il quartier generale in via Bergognone, in zona via Tortona-via Savona, un tempo considerata defilata. Anche Prada ha scelto per il suo palazzo un’area non proprio centrale, quella a ridosso di Corso Lodi, nell'ambito di un progetto in cui convivono arte e architettura, progetto ambiziozioso che però sta dando nuova linfa a tutta la zona. Ancora: un brand come Dsquared, ha inaugurato il ristorante nell’ex area dell'Enel in via Ceresio, in un complesso dismesso e riqualificato.
Porta Nuova traina il nuovo mercato. Tutto questo arriva poco tempo dopo la rinascita del quartiere Isola, con Porta Nuova e i nuovi grattacieli che hanno modificato radicalmente la skyline milanese, attirando ingenti capitali da ricchissimi investitori arabi. Come il fondo sovrano di Doha, diventato proprietario delle residenze di Porta Nuova, che si è impegnato a non rvendere ad altri fino al 2030 e che, con un portafoglio italiano vicino ai 2,4 miliardi di euro, si sta dando parecchio da fare a Milano con gli uffici del Credit Suisse. Travgli italiani è molto attiva Hines di Manfredi Catella, deus ex machina del progetto Porta Nuova, il quale sarebbe in pole position con un fondo mediorientale (qualcuno sussurra che sia lo stesso fondo sovrano di Doha) per rilevare lo storico palazzone Inps di via Melchiorre Gioia 22, in un affare che potrebbe superare abbondantemente i 70 milioni di euro.
Mattone sempre vivo. Insomma, il mercato milanese del mattone è quanto mai vivo e cresce sia nella domanda di immobiliare che nella evidente ripresa dei prezzi, soprattutto in zone strategiche come Corso Como, via Soferino, via Moscova o corso di Porta Nuova. Sono queste le strade che, secondo gli esperti, sono state meno toccate dalla crisi: strade privilegiate, in cui i prezzi per un appartamento variano dai 5.000 euro al metro quadro ai 7.000 euro/mq, con punte minime di 4.500 euro/mq in Corso di Porta Nuova e massime da 10.000 euro/mq a Porta Nuova. Ma vanno bene anche gli immobili in corso Garibaldi, in largo La Foppa, in via Palermo e in largo Treves, con prezzi variabili da 5.000 euro/mq a 9.000 euro per gli immobili appena ristrutturati. Quotazioni alte in via Pontaccio (8.000 euro al metro quadro) e top di gamma per vie prestigiose come Borgonuovo, Monte Pietà, Fiori chiari e piazza del Carmine, dove si possono sborsare anche 12.000 euro al metro quadro. Quelle che sono diventate zone storiche della moda, cioè via Solari, via Tortona, via Savona mantengono invece prezzi più stabili, dai 4.000 euro/mq ai 5.000 euro al metro quadro.
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Il profilo dell'autore
Franco Canevesio Franco Canevesio, genovese, è giornalista professionista specializzato in economia e Borsa.
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