L'ultimo rapporto del Mef in collaborazione con l'Agenzia delle Entrate
26 feb 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Nonostante il momento di difficoltà del settore immobiliare, gli italiani continuano a preferire l’acquisto della casa, sottoscrivendo anche mutui immobiliari di lunga durata, piuttosto che andare in affitto.
A confermarlo è la quinta edizione del rapporto “Gli immobili in Italia”, appena pubblicata dal Dipartimento Finanze (Mef) e dall’Agenzia delle Entrate, che prende in esame i dati fino al 31 dicembre del 2012, secondo cui ben il 76,6% delle famiglie vive in una casa di proprietà.
Secondo lo studio, che analizza la distribuzione della proprietà e del patrimonio immobiliare sul territorio nazionale, se si considera che ad ogni abitazione principale corrisponde una famiglia, il dato medio del 76,6% nasconde marcate differenze regionali: la propensione ad acquistare la prima casa è più elevata al Sud (82,1%) mentre è più basso nelle regioni del Centro (72,8%).
Rispetto al 2011, nel 2012 il numero degli immobili censiti al Catasto cresce di circa 1,1 milioni, superando quota 62 milioni e 877mila. L’aumento però, più che da un incremento del numero degli immobili in quanto tale, sembra essere influenzato soprattutto dalla regolarizzazione degli immobili mai dichiarati in Catasto, i cosiddetti “immobili fantasma”.
Si riduce invece il valore del patrimonio immobiliare residenziale. Nel 2012 il valore del patrimonio immobiliare residenziale italiano è stato stimato in 6.574,9 miliardi di euro, in leggero calo rispetto al 2011 (-0,6%). Il valore medio di un’abitazione nel 2012 è pari a circa 181mila euro, in calo dell’1,8% rispetto al 2011. Una cantina o una soffitta valgono in media 5.400 euro, un box invece poco più di 20mila euro.
Ma il dato sicuramente più interessante per il fisco italiano è quello relativo al gettito: Imu e Tasi nel 2014 hanno portato nelle casse dello Stato circa 23,9 miliardi, un ammontare "pressoché invariato" rispetto a quello dell'Imu del 2012 (23,8 miliardi). Secondo il rapporto, l'Imu ha generato un gettito di 19,3 miliardi e la Tasi di 4,6 miliardi.
Ma, nonostante in Italia tre famiglie su quattro risiedano in case di proprietà, l'evasione fiscale resta difficile una nota dolente: secondo il Fisco nel 2014 il mancato gettito potrebbe ammontare a 4,3 miliardi. Secondo le stime dell'Agenzia delle Entrate e il Dipartimento delle finanze del Tesoro tale cifra rappresenta il “tax gap”, ovvero la differenza tra il gettito teorico dovuto dai contribuenti (ricostruito a partire dai dati catastali) e il gettito effettivo basato sui versamenti Imu e Tasi. La cifra è sostanzialmente in linea con il valore del 2012, che si attestava a 4,2 miliardi, pari al 18,4% del gettito teorico (quasi un euro ogni 5 dovuti).
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