Fino al 35% degli inquilini paga in ritardo o è moroso

Il caso limite è Roma; va meglio a Milano

Il caso limite è Roma; va meglio a Milano

Pubblicato il 25 March 2022

Il mercato immobiliare e quello dei mutui sono in netta ripresa, ma il settore degli affitti registra qualche difficoltà: se non è proprio “un'emergenza affitti”, ci manca davvero poco. Sono tanti gli inquilini che pagano oltre i termini. La situazione cambia in modo consistente da città a città, ma nei casi limite morosità e ritardi riguardano una famiglia su tre. Sono i risultati di un'analisi della startup Zappyrent, che gestisce le locazioni in modo digitale su un database di 20mila appartamenti in sei città italiane.

Le città più “ritardatarie”

Il caso limite in questione è Roma, dove il 35% degli inquilini paga sistematicamente l’affitto in ritardo e il 20% è moroso, cioè sborsa il canone oltre i venti giorni dalla data di scadenza.

Anche a Torino la quota di ritardatari e morosi è preoccupante, seppure molto più contenuta rispetto alla Capitale: riguarda il 12% degli inquilini. Va meglio in città a vocazione più professionale e turistica come Milano, che registra il 6% di ritardatari (metà dei quali moroso), e Firenze, dove i ritardatari sono il 3%.

L'impatto della pandemia

Con la pandemia, ritardi e morosità sono aumentati. Ma – sottolinea l'indagine – questo non è stato l'unico effetto collaterale. C'è stata la rinegoziazione dei canoni di affitto, che ha riguardato molti contratti, soprattutto nelle grandi città. E si è accorciata la durata media del periodo di affitto, passata dai 18 mesi pre-Covid agli attuali 11 mesi.

Come previsto, quindi, le nuove modalità di lavoro, didattica e università online stanno cambiando anche il modo di abitare.

L'identikit degli affittuari: Roma

Le percentuali di ritardatari e morosi, sottolinea ancora Zappyrent, sono una conseguenza di “scenari iper-specifici” che contraddistinguono ciascuna città. A Roma l’inquilino tipo oggi è uno studente o giovane lavoratore, sui trent'anni, non di rado proveniente dalla Capitale o dalle città nei dintorni, che spesso sente l’esigenza semplicemente di uscire dal nucleo familiare.

Oppure arriva dall'estero: con il 45%, Roma ha la quota di locatari stranieri più alta tra le città monitorate.

L'identikit degli affittuari: Firenze

A Firenze, invece, c’è un tipo di affitto che non ha subito eccessivi contraccolpi: il 36% degli affittuari del capoluogo toscano, infatti, è composto da giovani – con una media di 28 anni - provenienti da tutto il mondo. Scelgono Firenze come casa per un periodo piuttosto breve: otto mesi.

L'identikit degli affittuari: Milano

Milano, città a vocazione professionale più che turistica, è stata impattata dalla pandemia soprattutto nel numero di mesi di permanenza: studenti (35%), professionisti (40%) e manager (25%) mantengono sostanzialmente invariate le rispettive quote di mercato, ma riducono a 11 mesi la durata media del proprio affitto.

C’è poi un altro dato rilevante che si osserva nel capoluogo meneghino: sei affittuari su dieci hanno cambiato appartamento negli ultimi due anni, spesso non guidati da un’aspettativa di risparmio sul canone ma dal desiderio di spostarsi in aree meno trafficate e di guadagnare spazio esterno come balconi o terrazze.

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore Giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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