Contro il caro affitti, la Spagna vara il bonus per giovani
12 ott 2021 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

La somma, però, potrebbe non bastare
Secondo i dati di Eurostat, i giovani italiani lasciano la casa dei genitori intorno ai 30 anni d’età, ma non sono gli unici. Anche i giovani spagnoli restano tra le mura familiari fino a quattro anni dopo rispetto alla media europea.
In Spagna, ma la stessa motivazione potrebbe essere utilizzata per spiegare il fenomeno anche in Italia, tale situazione è dovuta alla disoccupazione, alla precarietà del posto di lavoro e al livello dei salari, spesso troppo bassi per consentire il pagamento della rata di un mutuo prima casa o di un affitto.
La pandemia di Coronavirus ha causato inoltre nel Paese una riduzione dei redditi dei lavoratori di tutte le fasce d’età, pari a circa il 7%. Per questo motivo, il Governo, guidato da Pedro Sanchez, ha proposto una misura per andare incontro alle esigenze dei giovani e consentire loro di lasciare “il nido”.
Bonus per un massimo di due anni
Dal 2007, anno dell’ultimo boom economico, sono sempre meno i giovani spagnoli tra i 16 e i 29 anni che lasciano mamma e papà: si è passati dal 26% al 16%, mentre il tasso di disoccupazione giovanile continua ad attestarsi intorno al 33%.
Per incentivarli a lasciare la casa dei genitori e a pagare un affitto, il governo spagnolo guidato da Pedro Sanchez ha proposto un bonus mensile di 250 euro ai giovani e alle giovani tra i 18 e i 35 anni. La misura è stata annunciata in seno all’accordo per il bilancio generale del 2022 attraverso cui il governo Sanchez punta a favorire la ripresa economica.
Il bonus verrebbe erogato a chi ha meno di 35 anni, lavora e ha un reddito inferiore a 23.725 euro all’anno per una durata massima di due anni. La proposta si inserirebbe all’interno di un pacchetto di provvedimenti destinati al mercato immobiliare.
Secondo la ministra dei Trasporti Raquel Sánchez la somma stanziata, pari a 200 milioni di euro, permetterà di aiutare tra i 40 e i 50 mila giovani. Secondo il quotidiano nazionale El Pais si tratterebbe però di un traguardo molto modesto rispetto ai circa 600 mila giovani a basso reddito censiti dall’Istituto nazionale di statistica del Paese.
Non è la prima volta che la Spagna applica un bonus simile. Era già successo ai tempi del governo Zapatero: il bonus era di 210 euro ed era andato ai giovani tra i 22 e i 30 anni con un reddito inferiore ai 22 mila euro. A beneficiarne in quel caso però erano stati 350 mila.
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