Comprare e vendere casa: perché il trilocale non conosce crisi
21 gen 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

Il taglio più richiesto a prescindere dall’età dell’acquirente
Piace ai giovani e alle famiglie formate da coppie già mature. Nonostante l’impatto dell’emergenza Covid-19 sugli scambi immobiliari e la richiesta di sospensione delle rate del mutuo prima casa da parte di molte famiglie italiane, il trilocale non conosce crisi e si conferma il taglio più apprezzato dal mercato.
A spiegarne le ragioni è l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa che ha analizzato compravendite e locazioni effettuate nel primo semestre del 2020 attraverso le sue agenzie affiliate al fine di comprendere i comportamenti d’acquisto di persone appartenenti a diverse fasce di età.
Ne è emerso un quadro meno scontato del previsto.
Quadrilocali sì, ma solo per famiglie
Nonostante i giovani dispongano di un budget più contenuto, la scelta dell'abitazione principale non comporta necessariamente un taglio dei metri quadrati, bensì un allungamento del mutuo prima casa, piuttosto che un supporto maggiore in termini di anticipo da parte dei genitori.
Da qui si può comprendere facilmente come il trilocale si collochi al primo posto nella classifica dei tagli più richiesti a prescindere dall’età dell’acquirente. A seguire si collocano i quadrilocali che mantengono percentuali costanti intorno al 20%.
Il 30% delle compravendite effettuate da persone tra 35 e 54 anni ha per oggetto tagli ampi e ville, mentre dopo i 54 anni si assiste ad una progressiva discesa di queste percentuali.
Le fasce di età intermedie sono quelle più interessate ad abitazioni dalle ampie metrature perché tra i 35 ed i 54 anni solitamente l’immobile viene scelto per ospitare nuclei familiari con uno o più figli (nel 40% dei casi circa).
Superata questa età talvolta la famiglia in quanto tale si ridimensiona, i figli lasciano casa e gli acquirenti sempre più spesso sono single oppure coppie senza figli. Le famiglie con figli, infatti, si riducono al minimo scendendo fino al 10,4% per gli acquirenti dai 65 anni in su.
Più acquisti e meno locazioni anche per i più giovani
L’Ufficio Studi smentisce anche un altro luogo comune: per quanto siano più mobili per motivi di studio o di lavoro, i giovani, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tendono a prediligere l’acquisto all’affitto dell’abitazione.
Analizzando la distribuzione di compravendite e affitti, Tecnocasa evidenzia infatti come ben due terzi delle operazioni concluse da persone con un’età compresa tra 18 e 36 anni siano atti di compravendita.
Accanto a smentite, vi sono poi invece conferme di tendenze abbastanza scontate e legate all’aumento della capacità d’acquisto di pari passo con l’età. La percentuale di chi compra cresce all’aumentare dell’età, attestandosi intorno all’80% del totale, per poi diminuire leggermente dai 65 anni in poi, in virtù spesso di una riduzione delle entrate legata all’uscita dal mercato del lavoro e all’ingresso nell’età della pensione.
La capacità di acquisto frena dai 65 anni in poi: in alcuni casi, infatti, gli anziani vendono l’abitazione di proprietà per tornare all’affitto, ad esempio nel caso in cui ci sia la necessità di liquidità per sostenere figli e nipoti oppure per fronteggiare eventuali spese mediche.
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