Case comode, ma poco efficienti per la maggior parte degli italiani
23 nov 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

In pochi conoscono la classe energetica esatta
Comoda, spesso servita dai mezzi pubblici e da servizi di pubblica utilità, ma poco efficiente dal punto di vista energetico. A descrivere così le propria abitazione è una fetta consistente della popolazione italiana residente nei grandi centri urbani. A rivelarlo èl’indagine di Swg “Gli italiani e l’abitare sostenibile”, presentata durante l'assemblea annuale di Confindustria Assoimmobiliare.
La ricerca è stata svolta su un campione rappresentativo della popolazione italiana pari a 1.475 intervistati, per poco più della metà residenti nelle sei maggiori città metropolitane italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo) e il resto in città con più di 100mila abitanti, suddivisi in tre target di riferimento: proprietari di un’abitazione, in cerca di una nuova abitazione e affittuari.
I primi risultati emersi sottolineano quanto sia lunga ancora la strada per il miglioramento del patrimonio immobiliare italiano: solo l’11% degli intervistati ritiene che la propria casa sia stata costruita con materiali sostenibili, il 18% che sia autosufficiente dal punto di vista energetico e il 24% che abbia un buon isolamento termico.
Classe energetica: un concetto vago e confuso
La conoscenza reale della classe energetica della propria abitazione è ancora scarsa tra gli intervistati anche se è oggetto di grande interesse, tanto che, anche tra chi dichiara di non conoscerla, oltre l’80% sarebbe interessato ad avere questa informazione.
La situazione appare però più complessa rispetto a una prima lettura dei dati: anche chi afferma di conoscere questo dato non risponde in maniera corretta, a dimostrazione di una certa confusione o mancanza di informazione sul tema. Infatti quasi il 20% di chi dice di conoscere la classe energetica della propria abitazione non è in grado di indicarla e, chi lo fa, spesso, sembra sovrastimare la situazione reale.
In ogni caso, a prescindere dalla conoscenza o meno di questo dato, oltre il 40% degli intervistati reputa la propria abitazione poco o per nulla efficiente e tre intervistati su quattro sarebbero interessati a migliorare la propria abitazione dal punto di vista ambientale o a cercare un’altra più efficiente.
Più in generale, il termine “sostenibilità” viene interpretato prevalentemente in due modi: la capacità di generare risparmi dal punto di vista energetico tra cui i costi di riscaldamento (66%) e la consapevolezza che un’abitazione non sostenibile crea un danno all’ambiente (53%). Per un quarto degli intervistati (soprattutto tra i proprietari e tra chi sta cercando una nuova abitazione) una casa sostenibile è importante anche dal punto di vista del valore dell’immobile in caso di vendita futura.
Sconti e agevolazioni come incentivo per ristrutturare
L’interesse a migliorare la sostenibilità ambientale della propria abitazione è particolarmente elevato e tocca la maggior parte degli intervistati. Ma nel concreto come si esprime? Al primo posto si colloca la possibile installazione di sistemi di isolamento termico (che riscuotono l’interesse del 70% degli intervistati) e di pannelli solari (citati dal 60% del campione). Un terzo di coloro che in prima battuta di dicono non essere interessati, sarebbe però disposto a cambiare idea a fronte di incentivi economici.
In generale la possibilità di ottenere uno sconto fiscale sia per chi migliora la classe energetica dell’abitazione, anche facendo ricorso a un mutuo ristrutturazione, sia per chi diventa proprietario di case in classe A o B, è considerata come un buon incentivo per tradurre in comportamenti concretiuna generica preferenza per la sostenibilità. Gli ostacoli più grossi sono invece ancora costituiti dal costo degli interventi e dalla possibilità o meno di ottenere un riscontro positivo a livello condominiale.
Appare invece molto diffusa la consapevolezza che interventi di efficientamento energetico comportano una crescita del valore dell’immobile. Per oltre il 40% degli intervistati migliorare l’isolamento termico, utilizzare materiali ecosostenibili per la costruzione, migliorare l’autosufficienza energetica, sono tutti interventi che aumentano di almeno il 20% il valore dell’immobile. Ma, quasi per assurdo, solo due intervistati su cinque sarebbero disposti a spendere più del 20% in più per una casa con queste caratteristiche.
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