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Casa & fisco: ancora pochi giorni per pagare l’acconto dell’Imu

13 giu 2023 | 4 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

casa fisco ancora pochi giorni per pagare lacconto dellimu

Aumentano i tentativi di evasione

L’acquisto di una casa comporta non solo il pagamento del prezzo al mq e delle spese notarili, che possono essere affrontate anche attraverso la richiesta di un mutuo prima casa, ma di anche una serie di altre “voci”, tra cui le spese condominiali e le imposte.

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Tra queste, vi è la Tari, la tassa sui rifiuti, che consiste nel tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, e l’Imu, l’imposta unica sugli immobili in due rate: la prima entro la prima metà di giugno (il 16 giugno), la seconda – il saldo – a dicembre ( il 18 dicembre).

Per calcolare questo importo occorre rivolgersi ad un centro di assistenza fiscale, a un commercialista, oppure aspettare l’invio dell’apposito bollettino da parte del comune in cui è situato dell’immobile (ma tale procedura viene spesso adottata solo dai comuni di dimensione più piccola).

In aumento “i furbetti” dell’Imu

Purtroppo con l’aumento del caro vita, stanno aumentando le situazioni di difficoltà anche per quanto riguarda il pagamento delle tasse. C’è anche chi però volontariamente cerca di pagarne meno attuando alcuni trucchi. Non si tratta quindi di “dimenticanze”, tra cui ad esempio bollettini smarriti o temporaneamente parcheggiati insieme ad altre comunicazioni ricevute nella casella postale, ma di vere e proprie truffe.

Il meccanismo attraverso cui vengono attuate è molto semplice: per quanto riguarda l’Imu basta consultare i casi in cui è possibile essere esonerati dal pagamento e fingere di ritrovarsi in quella situazione.

Imu 2023: chi è esonerato dal versamento

Come ricordano solitamente le istruzioni dei centri fiscali (noi abbiamo preso ad esempio quelle del Caf Acli), “dal 1° gennaio 2014 sono esenti dal pagamento dell’Imu i possessori delle abitazioni principali accatastate nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 e delle relative pertinenze. Quindi le uniche abitazioni principali per cui è ancora dovuta l’imposta sono quelle accatastate nelle cosiddette categorie “di lusso”.

Per abitazione principale si intende l’immobile “nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente”. Ciò significa che mancando anche uno di questi due requisiti, dimora fisica o residenza anagrafica, l’immobile è automaticamente considerato come seconda casa, e in quanto tale soggetto a Imu.

A seguito della sentenza 209/2022 della Corte Costituzionale, che ha giudicato illegittima la norma istitutiva dell'Imu nella parte in cui lega il concetto di abitazione principale non solo al possessore ma anche al suo nucleo familiare, viene di fatto estesa la doppia esenzione a tutte le coppie coniugate/unite civilmente che risiedano e dimorino in due abitazioni principali distinte”.

Alcuni cittadini e tipologie di immobili inoltre sono esonerati nello specifico dal pagamento dell’Imu 2023. Si tratta di:

  • immobili situati in determinati comuni delle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto colpiti dal sisma;
  • i fabbricati ubicati nei comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno, colpiti dal sisma del 21 agosto 2017 nell’isola di Ischia;
  • i fabbricati ubicati nelle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, colpiti dagli eventi sismici a partire dal 24 agosto 2016 fino alla definitiva ricostruzione o agibilità dei medesimi fabbricati;
  • i fabbricati situati nei territori colpiti dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dall’1 maggio 2023.

Nuova tornata di controlli anti-evasione

Con l’aumento dei tentativi di truffa, però, stanno aumentando anche i controlli da parte delle Amministrazioni comunali. Uno degli espedienti più utilizzati per risparmiare sulle tasse sulla casa è quello di dichiarare una residenza fittizia, soprattutto in un’abitazione più piccola rispetto a quella in cui si abita davvero, in modo che Imu e Tari siano più leggere, oppure genitori e figli che dichiarano di vivere in case separate per non far figurare un’abitazione come seconda casa; oppure case vacanza che spesso vengono identificate come prima casa pur di poter beneficiare dell’esenzione dall’Imu.

Oggi, però, così come abitualmente avviene quando si cambia residenza, il rischio di essere smascherati è più elevato: al cittadino può essere richiesto di comunicare all’Amministrazione comunale alcuni orari in cui è abitualmente fuori casa. In questi orari non potranno avvenire i controlli. Al di fuori di questi invece, invece gli inviati del Comune potranno bussare alla porta per controllare l’effettiva residenza. In caso il cittadino risultasse più volte assente, il Municipio potrà cancellare la residenza dai registri pubblici.

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