Casa: brusca frenata del mercato e vendite in calo fino al 2024
29 mar 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

Ad incidere il peggioramento del clima di fiducia nella ripresa
Il peggioramento del conflitto in Ucraina sta iniziando a dispiegare i suoi terribili effetti anche sull’economia. Il peggioramento del clima di fiducia nella ripresa si sta riflettendo anche sul mercato immobiliare residenziale che aveva registrato nel corso del 2021 un balzo importante e pari al 34% rispetto all’anno precedente.
È quanto emerge dall’Osservatorio di marzo di Nomisma che analizza l’andamento del settore immobiliare in 13 mercati (Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno Taranto, Trieste e Verona).
Secondo la società bolognese è poco probabile che il mercato possa mantenere il livello di vivacità registrato durante lo scorso anno anche se, al momento, appare difficile quantificare l’eventuale calo di acquisti di immobili a scopo residenziale. L’unica certezza è che le sanzioni commerciali imposte alla Russia e la crisi energetica che investirà le economie dei Paesi occidentali ridurranno il potere di acquisto delle famiglie e raffredderanno la fiducia sulla situazione economica attuale e futura.
Che cosa è successo nel 2021
La vendita di case nel 2021, che ha raggiunto 748mila unità, era stata favorita da una molteplicità di fattori, primo tra tutti una fiducia delle famiglie salita a livelli record nella parte centrale del 2021, quando si era diffusa la convinzione di essersi lasciati alle spalle l’emergenza Covid-19.
L’esperienza vissuta durante la pandemia, con tutte le restrizioni che ne sono conseguite, aveva spinto molte famiglie verso la sostituzione della casa per migliorare la propria condizione abitativa e ottenere finalmente quegli spazi (interni e soprattutto esterni all'immobile) che erano mancati durante il lockdown.
Un altro fattore determinante era stata la grande quantità di credito che gli istituti bancari avevano messo a disposizione per concretizzare le intenzioni di acquisto, in particolare dei più giovani, grazie anche alle garanzie applicate dal Decreto Sostegni ai mutui prima casa accesi dagli under 36. Secondo l’analisi di Nomisma, ciò avrebbe consentito di registrare livelli di erogazione che si avvicinano a quelli precedenti la doppia recessione del 2008-2013, quando il mercato immobiliare aveva toccato il picco del proprio ciclo espansivo.
La situazione attuale: prezzi e tempi di vendita
Nell’attesa di capire quale sarà l’evoluzione della situazione e quali impatti avrà anche sull’eventuale accesso al credito da parte delle famiglie, Nomisma ha fotografato la situazione attuale in tredici città di media dimensione.
La variazione annuale dei prezzi delle abitazioni usate (che in Italia rappresentano il 75% del mercato delle compravendite residenziali) si è attestata all’1,2%: questo valore medio si ottiene tenendo conto di oscillazioni che vanno dall’un aumento del 3,2% registrato a Modena al calo dell’1,1% di Salerno.
I tempi di assorbimento degli immobili in vendita sono di circa 5,6 mesi per le abitazioni. Lo sconto praticato sul prezzo richiesto nella media dei 13 mercati di provincia si è attestato all’11,8 per cento.
Una delle eredità lasciate dal Covid è stata inoltre la preferenza per l’acquisto, anche se Nomisma prevede che si possa verificare un aumento di interesse per la locazione. I singoli mercati, da questo punto di vista, presentano però differenze importanti: se si guarda alla quota di domanda di locazione registrata ad inizio dell’anno si passa dal 27% di Trieste al 54% di Parma.
Immagine (c) prima91
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