Casa: a comprarla non sono più mamma e papà
7 nov 2019 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

L'aiuto economico ai figli ormai è quotidiano
Pubblicato il 7 November 2019
Oltre il 70% degli italiani vive in un’abitazione di proprietà e si prepara ad aiutare i figli per l’acquisto della propria. Ma la crisi e la riduzione del potere d’acquisto degli stipendi hanno reso questa consuetudine sempre più difficile da mantenere. La quota dei proprietari di casa che non ha acceso un mutuo prima casa perché l’ha ricevuta in regalo dai genitori o dai nonni è passata dal 46% degli anni '70 al 19% del biennio 2016-2018: ad affermarlo è l’istituto di ricerca Ipsos nell'indagine “Il Welfare familiare – Un’analisi delle famiglie italiane”. Tale quota era pari al 43% negli anni ‘80, al 36% negli anni '90, e al 30% fino ai primi anni 2000, ma poi è arrivata la crisi, e ormai meno del 20% delle famiglie italiane può permettersi di comprare la casa ai figli o di lasciarla in eredità.
Secondo la società di ricerca che ha condotto l'indagine, l’apporto di genitori e nonni all’acquisto della casa per figli e nipoti è pertanto sempre meno rilevante rispetto alla spesa totale da sostenere. In sintesi, risparmiare per comprare la casa ai figli non è sufficiente perché l’aiuto è diventato più ricorrente, talvolta persino quotidiano. Anche i nonni quando possono forniscono un contributo, ma solo all’occorrenza per le spese quotidiane.
Nonostante una quota degli italiani riesca ancora a mettere qualcosa da parte, secondo l’Ipsos “solo le famiglie con redditi alti riescono ormai ad aiutare i figli in modo significativo, e lo fanno anche quando vivono ormai fuori casa”. In ogni caso, a prescindere dal livello di reddito, la parte maggiore del risparmio dei genitori va a sostenere i percorsi di studio dei figli (in media il 19% del risparmio, ma per le famiglie benestanti la quota sale al 40%). Il 23% dei genitori benestanti riesce, tuttavia, a garantire ancora un cospicuo sostegno per la casa. Mentre per i nonni le quote si invertono: il 57% dei nonni (età 65-74 anni) che riesce a risparmiare solo in minima parte sostiene gli studi dei nipoti (7%), mentre il 25% garantisce un aiuto per l’acquisto della casa. Non potendo più contare sul contributo della generazione precedente, il ricorso alle banche si rivela per i giovani l’unica via per acquistare un immobile: il 62% degli italiani che ha acquistato una casa negli ultimi tre anni ha fatto ricorso alla sottoscrizione di un mutuo.
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