Bonus ristrutturazioni e Superbonus: cosa cambia
21 mag 2024 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.

Stretta sulle due agevolazioni
Cambiano i bonus per alleggerire le spese edilizie. I cambiamenti riguardano sia il bonus ristrutturazioni “ordinario” sia l’ormai famoso Superbonus. Ma andiamo con ordine.
Come cambia il bonus ristrutturazioni
Il bonus ristrutturazioni è l’agevolazione che, rispetto al Superbonus, ha detrazioni inferiori ma anche limiti di applicazione meno rigidi. Secondo le dichiarazioni dei redditi 2023, ha permesso alle famiglie di risparmiare 9 miliardi di euro.
Lo sconto è, fino al 31 dicembre, pari al 50% della spesa. Ma questa percentuale è frutto di un intervento momentaneo su quella base, pari al 36% e – salvo correttivi – in vigore fino alla fine del 2027. Poi? Ecco: questa è la novità introdotta dal recente decreto: dal 2028 fino al 2033, l’agevolazione base sarà del 30%. La norma deve ancora concludere il proprio iter, parte del governo vorrebbe modificarla e c’è sempre la possibilità, come fatto negli ultimi anni, di aumentare la detrazione se il governo riuscisse a trovare coperture finanziarie adeguate.
Al momento, però – viste le critiche mosse dall’esecutivo nei confronti dei bonus di diversa natura – l’orientamento sembra essere quello di una stretta. Facendo un po’ di ordine e salvo interventi last minute, la nuova struttura del bonus ristrutturazioni dovrebbe essere questa: detrazione del 50% fino a fine anno, del 36% fino al 2027 e del 30% fino al 2033. Il tutto su limiti di spesa dimezzati: dagli attuali 96.000 euro si passa a 48.000, almeno fino al 2028.
I vantaggi restano, ma è comunque un bel taglio per chi – magari già gravato da un mutuo per l’acquisto della casa – contava su risparmi più consistenti per le ristrutturazioni.
Superbonus spalmato
C’è poi un altro cambiamento importante, che riguarda il Superbonus. Le spese sostenute a partire dal 2024 (quindi con effetto retroattivo) devono essere obbligatoriamente spalmate su 10 anni, praticamente il doppio rispetto alla norma precedente.
Per chi ha dichiarazioni dei redditi importanti (e quindi la possibilità di “concentrare” le detrazioni) vuol dire allungare i tempi di rientro della spesa. Ci guadagna, invece, chi ha redditi più bassi: l’obbligo di spalmare il bonus consente di avere un bacino Irpef più sostanzioso. E chiaramente ci guadagna lo Stato, che potrà elargire i crediti fiscali in modo più graduale.
Scrivi un commento
Offerte di mutuo confrontate
Calcola un preventivo e scegli il mutuo più adatto a te tra le alternative proposte dalle banche partner di Mutui.it!
MUTUO PRIMA CASA
Confronta i mutui per la prima casa.
SURROGA MUTUO
Abbassa la rata del mutuo.
News dal mondo mutui

Mutui a tasso variabile: costi aggiornati a giugno 2025 dopo il taglio BCE

Acquistare casa, la disponibilità di spesa varia

Offerte mutuo a tasso fisso giugno 2025: Banco Desio, BCC e Intesa San Paolo a confronto

Per scelta o per lavoro? Perché gli italiani vivono in affitto

Quali banche offrono il mutuo 100% giugno 2025

Caro casa: in Italia le spese superano in media i 15mila euro all’anno

Dove si vive meglio (e a che età)

Italia vendite express al 6%

Le 3 migliori offerte di mutuo a tasso fisso di Maggio 2025

Comprare casa: le opportunità di scelta con un budget da 200mila euro

Le soluzioni di mutuo al 100% per i giovani under 36 di maggio 2025

Trilocale cercasi nelle grandi città
Guide ai mutui

Le novità 2025 sui mutui under 36

Cos'è l'inflazione e come influisce sui mutui

Acquisto programmato

Mutuo senza busta paga: è possibile?

Mutui a 5 anni

Cosa succede dopo la perizia del mutuo

Mutuo integrativo
