Non riesci a pagare il mutuo? Arriva il fallimento individuale

Pubblicato il 6 April 2012
La parola “bancarotta”, a livello giuridico, d’ora in poi non riguarderà soltanto imprese, attività o cooperative. Presto infatti si andrà davanti al giudice anche per fallimento individuale. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che regola per la prima volta questo aspetto. In Italia non sono in difficoltà soltanto le famiglie con i redditi minimi: lo sono altrettanto quelle famiglie dove c’è un reddito medio-alto ma che non riescono più a far fronte alle varie spese in quanto fortemente indebitate.
L’intento dell’esecutivo, neanche a dirlo, va incontro soprattutto a quelle famiglie che hanno acceso mutui a determinate condizioni e che ora si trovano in difficoltà nel far fronte alla rata mensile. Se sono sopraggiunti imprevisti, come ad esempio la perdita del posto di lavoro, una malattia o un divorzio, il mutuatario (ma anche il destinatario di un ingente prestito o di altri finanziamenti) non sarà più “pignorato” per tutta la vita. Chi si trova ad avere di questi problemi potrà rivolgersi innanzitutto agli “Organismi per la composizione della crisi” che verranno istituiti, i quali avranno il compito di trovare le strategie migliori per imbastire un piano di ristrutturazione del debito.
Una sorta di “ciambella di salvataggio” arriverà poi dal giudice, qualora in fase di “composizione” si riesca a formulare un piano adeguato per far fronte al debito. Alcuni esempi: il debitore può far leva su entrate che prevede di avere in futuro (come ad esempio una liquidazione, oppure un’eredità), altrimenti mettere sul piatto beni di cui risulta proprietario (immobiliari e non). Naturalmente il piano di ristrutturazione andrà in porto solo se il giudice stabilirà che i debiti contratti siano di natura e importo ragionevoli al momento della sottoscrizione, con riguardo particolare per i mutui per l’acquisto della prima casa. “Noi non vogliamo che una persona perda per sempre il diritto al consumo” – ha dichiarato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Zoppini, che ha illustrato il Ddl. “Secondo i dati di Bankitalia una famiglia su tre è fortemente indebitata: questo provvedimento potrebbe evitare tracolli pericolosi”.
di Valerio Mingarelli
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Valerio Mingarelli Valerio Mingarelli, marchigiano, è giornalista professionista fin dall’età di 28 anni.
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Commenti
Salve sig. Mingarelli, volevo chiederle se nel frattempo persone come me che si trovano in questa situazione a quale ente ufficiale si possono rivolgere, grazie dell\'eventuale risposta.
RispondiCaro Giuseppe, la disciplina (Legge 27/1/2012 n°3: “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovra indebitamento”; in GU n°24 del 30/1/2012) prevede che la ristrutturazione del debito che il debitore può avanzare ai propri creditori va predisposta con l’ausilio di appositi organismi di composizione della crisi. Essi sono costituiti presso le Camere di Commercio, gli Ordini Professionali degli Avvocati, dei Commercialisti ed Esperti Contabili e dei Notai. Ma per avere l’elenco completo su www.governo.it. Il consiglio è comunque di rivolgersi ai vari ordini professionali, che sono già predisposti per questo tipo di ausilio per le imprese. Valerio Mingarelli
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