Mercato casa: nubi all’orizzonte per gli agenti immobiliari
15 ago 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

Prospettive in deciso peggioramento
Il mercato immobiliare si avvia verso un deciso peggioramento. A formulare questa previsione sono gli oltre 1.400 agenti immobiliari dal 19 giugno al 19 luglio 2023 interpellati attraverso il sondaggio congiunturale condotto da Banca di Italia per capire l’evoluzione del mercato delle abitazioni in Italia.
Nel II trimestre dell’anno il calo dei prezzi degli immobili residenziali è stato un fenomeno abbastanza diffuso: i tempi di vendita e lo sconto medio rispetto alle richieste iniziali sono inoltre leggermente aumentati, pur rimanendo contenuti.
A completare questo quadro è l’indebolimento generalizzato delle condizioni della domanda. Quasi un operatore su tre continua a segnalare difficoltà nel reperimento del mutuo prima casa da parte degli acquirenti. Nel mercato degli affitti i canoni sono indicati in aumento e gli agenti si attendono ulteriori rialzi anche nel trimestre in corso.
Le stime sulle prospettive del mercato immobiliare segnano un deciso peggioramento, con riferimento sia al trimestre in corso, per il quale prevalgono aspettative di riduzione dei prezzi di vendita, sia su un orizzonte biennale.
Potenziali acquirenti in calo
Nel II trimestre del 2023 è rimasta prevalente la quota di operatori che esprimono giudizi di stabilità delle quotazioni immobiliari (al 63%, da 61,7 nella rilevazione precedente). Tuttavia, il saldo fra i giudizi di aumento e di riduzione dei prezzi è divenuto negativo (e pari a -14 punti percentuali), riportandosi sui valori di inizio 2021.
La quota di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione è rimasta stabile nel II trimestre rispetto al precedente (all’84,2%). Poco più dell’80% degli operatori ha venduto solo abitazioni preesistenti; la percentuale di quelli che hanno trattato esclusivamente immobili nuovi è rimasta invece molto contenuta (al 2 per cento).
Il saldo tra i giudizi di crescita e di diminuzione del numero dei potenziali acquirenti è ulteriormente diminuito (-37,1 punti percentuali, da -26,4), in misura più marcata nelle aree metropolitane e nel Nord-Ovest.
Come si legge nel report di Banca di Italia, “si attenua, pur rimanendo negativo, il divario fra la percentuale di agenzie che riportano un aumento degli incarichi da evadere e la percentuale di quelle che ne segnalano un calo (a -26,5 punti percentuali, da -29,1); rimane invariato il saldo negativo fra gli operatori che ravvisano un incremento dei nuovi incarichi a vendere e quelli che ne osservano una diminuzione (a -32,9 punti percentuali)”.
Compravendite: aumenta lo sconto medio sul prezzo finale
Lo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali è leggermente aumentato (all’8,5%, da 8,2%), mantenendosi tuttavia su valori bassi nel confronto storico; anche i tempi di vendita si sono lievemente allungati (a 5,8 mesi da 5,5), pur rimanendo su livelli contenuti.
La quota di operatori che segnalano difficoltà nel reperimento del mutuo prima casa da parte degli acquirenti si è portata al 30,9% (da 30,1 nella scorsa rilevazione), il valore più alto dalla fine del 2014. Circa la metà degli agenti segnala che fra le cause prevalenti di cessazione dell’incarico a vendere vi è un valore delle offerte ricevute ritenuto troppo basso dal venditore oppure un prezzo richiesto giudicato troppo elevato dai compratori.
La quota di compravendite finanziate con mutuo ipotecario è risultata invariata su livelli storicamente contenuti (al 64,1%). Il rapporto fra l’ammontare del prestito e il valore dell’immobile è rimasto pressoché invariato (al 76,7%).
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