Costruzioni, 2024 previsto in calo
16 feb 2024 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.

Pesa la riduzione del Superbonus
È stato un 2023 positivo per le costruzioni, ma per il 2024 “il quadro cambia”. In peggio. Lo afferma il Centro studi dell’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili.
Tre anni in crescita
Lo scorso anno si è chiuso con un aumento dei livelli produttivi del 5%. La crescita stimata riguarda tutti i comparti ed è stata trainata, in particolare, dagli investimenti per la riqualificazione abitativa, “stimolata ancora una volta dagli incentivi fiscali, oltre che dal comparto delle opere pubbliche, sul quale incidono positivamente due fattori quali Pnrr e chiusura fondi strutturali 2014-2020”.
Si registra così un segno più per il terzo anno consecutivo. Un periodo brillante, che ha permesso di aumentare gli investimenti di 75 miliardi di euro, “recuperando larga parte del gap produttivo dovuto alla crisi ultradecennale”, costata 92 miliardi.
Le previsioni per il 2024
La serie positiva sembra però destinata a interrompersi. La previsione dell’Ance è di un calo degli investimenti in costruzioni del 7,4% su base annua. Un risultato che risente del mancato apporto espansivo della manutenzione straordinaria (che nell’ultimo triennio è arrivata a rappresentare il 40% del mercato), a seguito del venir meno dello strumento della cessione del credito/sconto in fattura.
In altre parole: con un superbonus più leggero, gli investimenti in manutenzione straordinaria crollano, con una flessione del -27% che riporta i livelli a quelli pre-covid. Segni negativi anche per la nuova edilizia abitativa (-4,7%) e non residenziale privato (-1%), che potrebbero incidere anche sulle compravendite e sui mutui.
Il Pnrr spinge le opere pubbliche
Di contro, si prevede un’ulteriore e importante crescita negli investimenti in opere pubbliche (+20%), legata alla necessaria accelerazione degli investimenti del Pnrr che, spiega l’Ance, “assume un ruolo ancor più centrale per il sostegno all’economia e del settore delle costruzioni, a seguito del ridimensionamento del driver rappresentato dalle ristrutturazioni”.
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