La puntata di una nota trasmissione televisiva trasmessa lo scorso 12 novembre 2013 è stata l’occasione per riportare l’attenzione dei cittadini su un fenomeno sgraditissimo: ad alcuni è capitato che il mutuo sottoscritto avesse dei tassi alti in maniera spropositata, ma quando si sono recati in banca a chiederne ragione i funzionari in cui si sono imbattuti li hanno tranquillizzati, evitando di fornirgli la documentazione che i consumatori avrebbero avuto tutto il diritto di chiedere e consultare a proprio agio e, se si incaponivano a volerne sapere di più, si trovavano oggetto di minacce. Tutto questo per nascondere il fatto che, in alcuni casi, dietro un tasso “sospetto” si nasconde un vero e proprio reato di usura.
Nel calcolare la percentuale di interesse dovuta nella rateizzazione del mutuo, infatti, bisogna tenere conto non solo del tasso palese proposto dalla banca, ma anche delle eventuali more per il ritardato pagamento delle rate, delle maggiorazioni di interesse applicate a chi voglia estinguere anticipatamente il mutuo, e di altre varie ed eventuali. Sommando tutti questi costi, può avvenire che i tassi richiesti dalle banche risultino di fatto superiori ai tassi di usura in vigore al momento della firma.
In questi casi, il cittadino non è solo ma ha dalla sua la legge anti-usura 108/1996, che vieta alle banche di applicare tassi superiori al limite fissato dal Ministero dell’Economia e dalla Banca d’Italia. Una sentenza della Corte di Cassazione (la 350/2013) sancisce inoltre che nel calcolo debbano rientrare tutte le spese e le voci di costo relative all’erogazione del mutuo stesso, non soltanto il tasso di interesse applicato. In caso di interessi usurai applicati dalla banca, quindi, il cittadino ha diritto a recuperare gli interessi pagati, a non pagare quelli futuri e perfino ad avere il contratto di mutuo senza alcuna conseguenza.
L’importante, quindi, è che il contraente il mutuo sia consapevole delle condizioni che gli vengono applicate. Come fare a scoprire se il proprio contratto ha degli interessi usurari?
Innanzitutto occorre sapere che i tassi medi a cui è lecito erogare finanziamenti sono definiti ogni tre mesi da Banca d’Italia: è necessario, perché il contratto sia legale, che al momento della firma gli interessi proposti non superino questi tassi aumentati del 4,25%. Fino alla fine del 2013 i tassi soglia dei mutui con garanzia ipotecariaa tasso fisso sono passati da 10,36% a10,38%, mentre per i mutuia tasso variabile la soglia è salita da 8,6% a8,85%(qui il sito con le tabelle ufficiali).
Questa soglia va confrontata con quella che risulta dal proprio contratto di mutuo, di cui è necessario avere una copia fisica (da richiedere alla banca o al proprio notaio che ha effettuato il rogito), e gli estratti conto dei pagamenti, che la banca è tenuta a fornire. Ad assistere i cittadini ci sono diversi calcolatori su diversi siti di associazioni dei consumatori, una per tutti il Codacons, che fin dallo scorso ottobre ha lanciato una class action per la restituzione degli interessi non dovuti ai cittadini truffati.
Nel caso si dovesse scoprire che, sfortunatamente, si è firmato un mutuo a tassi superiori al consentito, bisognerà inoltrare alla banca una diffida appellando sia alla sentenza della corte di cassazione citata. Alla diffida seguirà probabilmente un tentativo della banca di appianare le cose in maniera alternativa. Qualora questo tentativo dovesse fallire, il ricorso al tribunale è l’unica strada.
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