Rischio creditizio, l’avviso arriva sul cellulare
5 nov 2019 | 3 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.

Molte le novità previste dal nuovo codice di condotta
Rischio creditizio, gli avvisi arrivano sul cellulare. Cambiano le regole sia per chi chiede prestiti, mutui e altre forme di finanziamento, sia per le banche dati del credito che dovranno offrire trasparenza sul funzionamento degli algoritmi utilizzati per stilare il profilo di rischio del cliente.
Il Garante della Privacy ha approvato il codice di condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di credito al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti. Le nuove regole abbracciano tutte le analisi di rischio creditizio dai dati su prestiti e mutui a quelli relativi al leasing, al noleggio a lungo termine fino ad arrivare alle piattaforme del fintech.
Il nucleo dell’intervento è riferito al consenso. I dati, dunque, dovranno essere trattati solo con il consenso degli interessati e potranno essere trattati solo dati necessari, pertinenti e non eccedenti le finalità di valutazione del rischio creditizio, fornendo informazioni complete e puntuali agli interessati. Ad esempio, chi richiede un mutuo, in caso di diniego, potrà conoscere se la decisione è stata assunta anche basandosi sul punteggio (scoring) di rischio attribuito all’utente da un algoritmo e, in tal caso, chiedere di conoscerne la logica di funzionamento.
I modelli di analisi statistica, così come gli algoritmi utilizzati, dovranno essere sottoposti a verifica e aggiornamento con cadenza almeno biennale. Particolare attenzione è stata posta sulle misure di sicurezza adottate per proteggere i dati da accessi illeciti e garantire l’affidabilità dei sistemi. Per semplificare le modalità di preavviso agli interessati, prima dell’eventuale iscrizione nei Sic, sono state individuate anche nuove forme di contatto, come quelle garantite dai sistemi di messaggistica istantanea utilizzate sugli smartphone.
Attualmente, secondo le regole operative in vigore, molti contribuenti si ritrovano iscritti nella centrale rischi dei cattivi pagatori lamentando una cattiva o assente comunicazione, ed essere iscritti in centrale rischi comporta una gogna e una difficoltà di accesso al credito non indifferente. Inoltre, sebbene si sani la propria posizione, è possibile che passi molto tempo per vedere ripristinata una fedina creditizia pulita. Ecco dunque che l’alert in sms (ma bisogna dare consenso espresso) può semplificare l’accesso all’informazione ed anche la possibilità di chieder conto di come è costruita la logica di funzionamento dell’algoritmo.
Di recente Crif, la società che monitora questi fenomeni ha reso noto l’andamento delle iscrizioni dei cattivi pagatori. Nel primo semestre 2019, il tasso di default del credito al dettaglio da parte delle famiglie italiane – che misura sofferenze e ritardi nell’ultimo anno di rilevazione – è sceso ancora, attestandosi all’1,7%. Calano i mancati pagamenti nei prestiti personali (il tasso di default è al 2,6%), nei prestiti finalizzati (siamo all’1,2%) e anche nei mutui immobiliari (il livello di rischio è all’1,3%, al di sotto del livello pre-crisi).
5 November 2019 di Cristina Bartelli
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