Abitazioni, oltre i muti anche i btp e i parenti finanziano l’acquisto del mattone
30 dic 2025 | 2 min di lettura | Pubblicato da Cristina Bartelli

Il finanziamento delle abitazioni avviene, non solo attraverso la forma del mutuo ipotecario, ma anche attraverso l’accensione di un mutuo garantito da immobili diversi da quello acquistato o titoli negoziabili in borsa (ad esempio titoli di stato, azioni, obbligazioni o fondi comuni di investimento) o mediante altri canali di finanziamento. A descrivere il variegato panorama è il quaderno di dicembre 2025 dell’Omi, l’Osservatorio dell’Agenzia delle entrate territorio sul mercato immobiliare italiano.
Finanziamenti erogati
In base ai dati della Banca d’Italia, si legge nel documento, nel 2024 sono stati erogati circa 40 miliardi di finanziamenti alle famiglie consumatrici per l’acquisto dell’abitazione, rispetto ai 38,2 miliardi registrati dall’OMI nel Rapporto annuale. La differenza, secondo gli esperti Omi, trova la sua ragione nel fatto, appunto, del più limitato universo di riferimento della statistica OMI in quanto nei finanziamenti per acquisto di abitazioni, in generale, possono essere ricompresi anche prestiti che non hanno a garanzia l’immobile oggetto di acquisto o che non hanno a garanzia alcun immobile ma altri asset.
Tenuto conto che la differenza, in termini di capitali erogati (da questi ragionamenti sono escluse surroghe e sostituzioni), è dell’ordine del 5%, rimane consistente il dato che solo il 42% delle abitazioni sono acquistate con l’apporto del finanziamento bancario.
Dunque il ricorso alle banche per acquistare casa è una fonte minoritaria. I motivi per cui è minoritaria, anche se robusta, la quota di compravendite effettuate con mutuo ipotecario (con ipoteca sulla stessa abitazione acquistata) sono diversificati. E li spiegano gli esperti Omi.
Altre metodologie di finanziamento
Un primo motivo è che questa tipologia di finanziamento non è l’unica utilizzata.
Una seconda ragione è nella rilevanza che può avere il sostegno finanziario della rete familiare nel concorrere alla disponibilità delle dotazioni monetarie degli acquirenti.
Un terzo motivo è riconducibile all’acquisto dell’abitazione in sostituzione di una di cui si è già proprietario; in questo modo, ovviamente, la disponibilità monetaria per l’acquisto deriva dalla vendita della casa già di proprietà. Infine, è lecito supporre che abitazioni il cui prezzo di acquisto è significativamente inferiore alla media hanno più probabilità di essere acquistate con risorse proprie.
In effetti, mediamente le abitazioni acquistate con mutuo hanno un valore più elevato, soprattutto perché hanno una dimensione, in termini di superfice, più elevata. Il ricorso al credito amplia, infatti, il ventaglio di scelte che l’acquirente ha davanti, data l’offerta di case disponibile. Ovviamente, il livello del ricorso ai mutui dipende poi dalle variabili specifiche, legate alle politiche monetarie e creditizie, che influiscono sull’accesso al credito: tasso di interesse, loan to value (LTV) e il rapporto tra la rata del mutuo e il reddito disponibile (debt-to-income ratio).
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