Mutui e Plafond casa

Parte da dicembre 2013 il piano casa previsto dal DL 102/2013, convertito nella cosiddetta “Legge Imu”. Entra così in vigore il primo pacchetto di provvedimenti del Governo per la casa, e in particolare quello chiamato Plafond Casa, cioè l’accordo tra Associazione Bancaria Italiana (ABI) e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) che dota quest’ultima di un fondo da 2 miliardi di euro da impiegare per la concessione di mutui alle famiglie. Fondo che va ad aggiungersi ai 3 miliardi di euro destinati da Cdp all’acquisto di obbligazioni bancarie garantite che hanno per oggetto mutui residenziali.

Vediamo quali sono le principali caratteristiche di Plafond Casa. Il nuovo strumento sarà utilizzato per garantire l’erogazione alle famiglie di mutui per l’acquisto di case ad uso abitativo e per finanziamenti destinati al miglioramento dell’efficienza energetica (per le quali esistono già agevolazioni sotto forma di forti sgravi fiscali, come dicevamo qui).

Il che significa che le banche che lo richiederanno potranno ricevere un massimo di 150 milioni di euro per erogare mutui agevolati, con priorità a famiglie con più di tre figli, famiglie con disabili e giovani coppie, dove con questo si intende anche coppie di fatto, conviventi da almeno due anni e con uno dei due componenti che non abbia superato i 35 anni e l’altro che sia under 40. Le banche potranno richiedere tramite un apposito form on line i fondi, che arriveranno ogni mese a partire dal 7 gennaio 2014. Da gennaio, quindi, le famiglie potranno cominciare a muoversi per verificare se la propria banca aderisca al fondo convenzionato. Inizialmente un 30% delle risorse stanziate sarà messo a disposizione delle banche di credito cooperativo o appartenenti al sistema delle banche piccole e minori.

La particolarità di questi mutui – che possono essere a tasso fisso o variabile, ma comunque agevolato rispetto alla normale offerta della banca – è che possono coprire il 100% delle spese per acquisto o ristrutturazione. In particolare il loro ammontare può arrivare ad un massimo di 250 mila euro per l’acquisto di un’abitazione preferibilmente di classe energetica A, B o C, di 100 mila euro per le spese di efficientamento energetico e di 350 mila euro in caso si chiedesse un finanziamento per entrambi gli scopi.

Tra le risorse previste, 20 milioni sono stanziati nel biennio 2014/2015 per consentire alle giovani coppie, alle famiglie monogenitoriali e al di sotto dei 35 anni di accedere al credito per l’acquisto della prima casa, tramite l’apposito fondo previsto dal DL 112/2008. Altri 100 milioni, sempre nel prossimo biennio, saranno destinati al Fondo per l‘accesso alle case in locazione. 40 milioni andranno in soccorso degli inquilini cosiddetti “morosi incolpevoli” mentre il Fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa istituito con la legge 233/2007 sarà incrementato di 20 milioni nel 2014 e di altrettanti nel 2015.

L’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) ha calcolato che, utilizzando il 90% del Plafond casa per mutui che coprono il 60% del valore immobiliare, si potrebbero in teoria effettuare 16 mila compravendite per un totale da 3 miliardi di euro. Un bel risultato, secondo il presidente dell’Associazione Paolo Buzzetti, ma passare dalla teoria all’effettivo aumento della capacità di spesa delle famiglie non è un passaggio automatico. “E’ importanteriportare il valore del mutuo concesso attorno al 70% del prezzo dell’immobile”, sostiene Buzzetti, secondo il quale l’unico mezzo per spingere il mercato edilizio è la revisione della tassazione sulla casa e un piano di housing e di sostegno degli affitti in collaborazione con i Comuni.

25 November 2013 di

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