Le polizze legate ai mutui

“È considerata scorretta la pratica commerciale di una banca, di un istituto di credito o di un intermediario finanziario che, ai fini della stipula di un contratto di mutuo, obbliga il cliente alla sottoscrizione di una polizza assicurativa erogata dalla medesima banca, istituto o intermediario”.

Questo il testo dell’articolo 36 bis (“Ulteriori disposizioni in materia di tutela della concorrenza nel settore del credito”) inserito in extremis nel decreto salva Italia e approvato nella nottata di lunedì, durante l’esame delle commissioni alla Camera.

Si tratta di un emendamento che molto chiaramente riapre la questione legata al mercato delle polizze sui mutui ad appena una settimana dalla pubblicazione del regolamento dell’Isvap (l’Authority del settore assicurativo) con cui si è posto fine ad uno dei conflitti d’interessi più penalizzanti per i mutuatari.

La storia è nota. Dopo oltre due anni di indagini sulla prassi adottata dalle banche di vendere polizze abbinate ai mutui (sebbene non obbligatorie per legge o per contratto ma, invece, imposte di fatto al cliente come condizione per accedere al prestito della casa), l’Isvap ha promulgato una nuova direttiva - Provvedimento 2946 dello scorso 6 dicembre - che renderà operativo, dal prossimo 2 aprile, il divieto agli intermediari assicurativi di assumere contemporaneamente la qualifica di beneficiario o di vincolatario delle prestazioni assicurative e quella di intermediario del relativo contratto assicurativo.

In altre parole, nel caso in cui l’istituto bancario volesse vendere una polizza collegata a un mutuo o a un finanziamento, dovrà scegliere se esserne il venditore (e quindi il destinatario delle commissioni di collocamento) oppure il beneficiario in caso di sinistro. Impossibile assumere entrambi i ruoli poiché - ha previsto Isvap - si configurerebbe un conflitto d’interesse violando la disposizione.

Una pratica che, invece, conoscono molto bene tutti i mutuatari che fino ad oggi hanno varcato la soglia di una banca per richiedere un prestito per acquistare un immobile. Detto, infatti, che per legge chi richiede un mutuo deve obbligatoriamente stipulare una polizza contro lo scoppio e l’incendio (una copertura imposta per legge visto che protegge sia l’istituto bancario che il mutuatario), nella stragrande maggioranza dei casi ci si è invece sentiti richiedere anche la sottoscrizione di una polizza Cpi (Credit protection insurance) che copre il pagamento delle rate in caso di perdita del posto del lavoro, infortunio o morte. E questo nonostante la sottoscrizione di queste garanzie aggiuntive sia facoltativa.

Una vera imposizione insomma, perché il rifiuto da parte del mutuatario potrebbe causare la bocciatura della stessa pratica di mutuo. O comunque - ha spiegato l’Isvap - le banche propongono questa polizza accessoria anche per consentire ai mutuatari uno sconto sullo spread (vale a dire il guadagno della banca) anche di mezzo punto.

La convenienza (per le banche) è evidente: le polizze sono vendute quasi esclusivamente in forma di premio unico, da pagare anticipatamente all’atto dell’accensione del mutuo con l’applicazione di provvigioni esorbitanti. L’Isvap ha scoperto il caso di un cliente di 40 anni al quale, per un’assicurazione temporanea per il caso di morte a copertura di un mutuo ventennale di 200.000 euro, è stato chiesto un premio in unica soluzione di 9.636 euro, di cui 3.854 euro per la copertura tecnica del rischio e 5.782 euro per costi complessivi, di cui 5.011 a titolo di provvigione per l’attività di intermediazione. Vale a dire il 52% del premio complessivo.

Un mercato, questo delle polizze assicurative erogate dalle stesse banche, dal ghiottissimo giro d’affari. Basti pensare che l’Isvap ha calcolato che nel solo 2010 banche e intermediari finanziari hanno raccolto 2,4 miliardi di euro.

Ma ora, grazie al regolamento dell’Isvap e all’emendamento presentato in manovra si rafforza la tutela dei mutuatari e non ci sarà più possibilità per le banche di imporre la sottoscrizione di una polizza assicurativa erogata da una compagnia controllata dalla stessa banca, imponendo provvigioni irragionevoli che migliaia di famiglie hanno subito inconsapevolmente.

Il consiglio è, quindi, chiaro: nel caso in cui si volessero sottoscrivere polizze Cpi bisogna richiedere più preventivi presso assicurazioni e banche che non siano collegate all’istituto che ha erogato il mutuo.

16 December 2011 di

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