La cassa integrazione non penalizza più nella richiesta di un mutuo
Maggior apertura da parte delle banche
Dopo i mesi di misure restrittive per fronteggiare l’epidemia di Covid-19 il mercato delle compravendite dà timidi segnali di ripartenza, anche se continua il flusso delle domande da parte delle famiglie per la sospensione delle rate dei mutui prima casa, tanto che il ministero dell’economia ha già annunciato l’intenzione di prorogare a moratoria, in scadenza a settembre 2020.
Dunque, le domande delle famiglie, secondo il monitoraggio del ministero dell’economia, riguardano prestiti per circa 85 miliardi di euro. In particolare continuano a crescere, a 165 mila, le domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa (accesso al cd. Fondo Gasparrini), per un importo medio di circa 93 mila euro. Mentre le moratorie poste in essere dall’ associazione delle banche italiane (Abi) e da quella per l’erogazione dei finanziamenti (Assofin) rivolte alle famiglie hanno sono arrivate al traguardo di oltre 450 mila adesioni, per 20 miliardi di prestiti.
Tornando al mercato dei mutui, secondo un’analisi realizzata da Facile.it e Mutui.it, si sta assistendo ad un aumento della domanda. Le banche stanno rispondendo come mai in passato, orientandosi a una disponibilità nella concessione del credito alle famiglie. La ricerca registra che l’importo medio erogato dagli istituti di credito, tra il 1° maggio e il 15 giugno 2020, è cresciuto del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, raggiungendo i 134.315 euro. “In questo modo”, si legge nello studio realizzato dai due comparatori su un campione di oltre 77.000 domande di finanziamento, “l’erogato medio è tornato ai livelli registrati ad inizio anno”.
A fare la parte del leone ancora una volta le surroghe che rappresentano, secondo l’analisi fornita da Facile.it, più di un terzo del totale delle domande di finanziamento (34%) mentre l’anno scorso ricoprivano la quota del 17%.
Assumono rilevanza poi i nuovi prodotti e i nuovi criteri di selezione utilizzate dalle banche nella disamina delle istanze per la concessione del mutuo. Le banche, forti della liquidità messa a disposizione dalla BCE, si stanno dimostrando dunque molto aperte nel concedere i mutui alle famiglie, dimostrando reattività e adeguando l’offerta alla situazione attuale. Gli esperti di Facile.it evidenziano che “ci sono istituti di credito, ad esempio, che consentono di iniziare a pagare la prima rata del finanziamento dopo 12 mesi dalla stipula, concedendo così al cliente molto tempo per normalizzare la propria situazione lavorativa; altri invece, hanno lanciato finanziamenti green con tassi agevolati per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica”.
C’è poi l’elemento di maggiore elasticità nell’esame dei criteri di valutazione per chi richiede un mutuo, aprendo a condizioni che prima dell’emergenza Covid-19 risultavano altamente ostative. Parliamo del requisito del contratto di lavoro in cassa integrazione, in passato ritenuta condizione che non consentiva di ottenere il finanziamento, ma ora guardata con minore rigore e impedimento, considerata la situazione in cui moltissimi lavoratori oggi si sono ritrovati ad essere.
Per Ivano Cresto, responsabile mutui di Facile.it: «Vuoi per un effetto rimbalzo dopo lo stop forzato imposto dalla quarantena, o perché proprio durante questa la casa ha assunto un ruolo ancor più importante nella vita di tutti noi, tanti italiani sono tornati a presentare domanda di mutuo e le banche stanno rispondendo con grande apertura alla richiesta». Cresto rinvia, comunque, a fine anno per un’analisi complessiva della situazione anche se «Sebbene bisognerà aspettare fine anno per tracciare un bilancio complessivo, va di certo evidenziato che un ruolo importante lo sta giocando il canale online con il quale, a causa del periodo in cui si era costretti in casa, moltissimi consumatori hanno preso confidenza.».
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Commenti
Salve, si può fare il mutuo prima casa in cassa integrazione? Grazie.
RispondiSì Fatjon, ma dipende da una scelta discrezionale da parte dell’istituto di credito. Le variabili per cui le banche concedono il mutuo sono molteplici e discrezionali. Si valuta la solidità patrimoniale e reddituale. Nell’ultimo anno si era detto che in considerazione del periodo economico particolare le banche sarebbero state più flessibili nel valutare la condizione di cassa integrazione. Ma, ripeto, è una valutazione discrezionale e non esiste un obbligo di legge in tal senso.
RispondiBuonasera, sono in cassa integrazione; ho provato a chiedere una surroga a 2-3 istituti di credito, ma senza riscontri positivi eppure, con i soldi dell'INPS e le agevolazioni della mia azienda, il mio stipendio e il reddito famigliare per fortuna non stanno risentendo della situazione. Potete consigliarmi qualche istituto di credito che possa agevolarmi? Grazie.
RispondiPurtroppo Mario, non posso che consigliare di continuare a cercare e a farsi fare preventivi; la scelta di surrogare non è obbligatoria da parte delle banche che hanno propri criteri valutativi per riconoscere o meno un finanziamento. Provi anche in prima istanza a rinegoziare con la propria banca il mutuo, magari senza spostarsi riesce a ottenere il risparmio che si è prefissato.
RispondiBuongiorno, sono in cassa integrazione; se dovessi fare un mutuo, la banca me lo passa? Grazie.
RispondiCara Selenia, la banca opera una scelta discrezionale sui requisiti reddituali e patrimoniale con i quali riconoscere il mutuo. Nell’ultimo anno si era letto che la prassi bancaria apriva anche all’erogazione dei mutui per chi si trovasse in cassa integrazione, ma non essendo un obbligo di legge molto dipende da una scelta discrezionale dei singoli istituti.
RispondiBuonasera, sono dipendente di Poste Italiane a tempo indeterminato da quasi 2 anni; ho 2 figli piccoli e mia moglie è in cassa integrazione a causa del Covid. Vorrei fare un mutuo prima casa da intestare solo a me, ma facendo valutare il reddito di mia moglie nel computo della soglia minima di sussistenza; è possibile? Grazie.
RispondiBuonasera, posso richiedere un mutuo con agevolazione prima casa e con garante lo stato, anche se sono attualmente in cassa integrazione? Grazie.
RispondiQuali sono le banche che concedono il mutuo a chi è in cassa integrazione? Grazie.
RispondiCaro Alan, credo sia possibile dare alla banca la situazione complessiva della famiglia per una valutazione della capacità patrimoniale e reddituale anche in vista del pagamento della rata e dell’eventuale rilascio di garanzie.
RispondiCaro Giuseppe, il fondo può essere richiesto al ricorrere di determinate condizioni legate all’età o alla situazione familiare; non è presente come causa ostativa la condizione della cassa integrazione. Trova i requisiti e le indicazioni a questo sito: www.consap.it.
RispondiBuonasera, mio figlio ingegnere, con contratto a tempo indeterminato, si è recato in banca per la richiesta di un mutuo. Gli hanno chiesto un certificato dell'azienda che attesti di non fruire della cassa integrazione; lui non è mai stato in cassa integrazione. Volevo sapere se la richiesta della banca è corretta e quindi se lo farebbero tutte le banche. In caso affermativo sarebbe un grave problema per tutti. Grazie.
RispondiCaro Antonio, ogni banca ha una propria procedura e scelta delle condizioni; non esiste un obbligo o un elenco di banche che offrono mutui con queste condizioni. Bisogna fare una ricognizione, potrebbe cercare su Mutui.it e effettuare delle simulazioni per vedere se ci sono in banca dati banche che hanno manifestato questa disponibilità.
RispondiCara Anna Maria, le banche tendono a verificare la solvibilità e hanno discrezionalità nei criteri che applicano per la concessione di un mutuo; ad esempio, fino a non molti anni fa, c’erano difficoltà a concedere il mutuo ai lavoratori a tempo determinato. È possibile, dunque, che un lavoratore in situazione di cassa integrazione purtroppo veda rifiutata la richiesta. In altri casi, e soprattutto con la pandemia, c’era stata una apertura da parte di istituti di credito ad accogliere richieste anche da lavoratori in cassa integrazione.
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