Imu e dichiarazione dei redditi

Anche se così giovane, l’Imposta municipale unica è una delle tasse più odiate e chiacchierata dai contribuenti italiani. In un ipotetico guinness dei primati fiscali balzerebbe certamente al primo posto visto che in soli 12 mesi è stata introdotta, modificata, sospesa, cancellata sulla carta e reintrodotta con numerosi interventi normativi sulla base imponibile, sulle aliquote e sulle esenzioni. L’ultima dichiarazione (in ordine di tempo) sullo stato della tassa sulla casa arriva dal premier Enrico Letta secondo cui “il governo è determinato a rispettare la scadenza del 31 agosto per la riforma dell’Imu”, visto che “stava dentro i programmi di tutti i partiti che danno sostegno all’esecutivo”.

Così, mentre si continua a discutere sulla paternità dell’Imposta e su come possa essere archiviata - soprattutto nella testa dei contribuenti sempre più disorientati e delusi dalle promesse elettorali - è certo che centinaia di migliaia di mutuatari devono comunque passare in cassa entro il 17 giugno per versare l’acconto di giugno per le seconde case, negozi, uffici, capannoni industriali e aree edificabili dal momento che la sospensione della tassa fino al 16 settembre riguarda solo l’abitazione principale non di lusso e le relative pertinenze (una per ciascuna categorie catastale; C/2: magazzini, soffitte, cantine, locali di sgombero; C/6: box auto e garage; C/7: tettoie e posti auto).

In particolare, per quanti dovranno pagare l’Imu va ricordato che il dipartimento Finanze del Mef, con la circolare N. 2/DF del 23 maggio, ha precisato che il versamento della prima rata potrà essere calcolato in base all’aliquota e alle detrazioni in vigore per lo scorso anno.

Mentre ripercorrendo gli intrecci normativi di queste ultime settimane, il quadro è questo: entro il 31 agosto il Governo deve decidere se cancellare definitivamente l’Imu o comunque riscrivere le norme dell’imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare. In caso contrario, tornerà in vigore la normativa vigente e la prima rata dell’Imu 2013 - messa in standby per la prima casa - dovrà essere versata entro metà settembre.

La partita sull’Imu resta, quindi, aperta e soggetta a nuove dispute visto che i soldi che ci sono in ballo sono molti, praticamente un tesoretto. Numeri alla mano - secondo i calcoli della Uil - l’Imposta lo scorso anno ha fatto incassare allo Stato circa 4 miliardi di euro, con un esborso medio per i proprietari di 225 euro (con punte di 537 euro a Roma, 475 euro a Torino e 379 euro a Napoli) per circa 60 milioni gli immobili italiani gravati dalla tassa. Ma se con la sospensione della rata di giugno saranno esentati dal versamento 18,3 milioni di proprietari (il 91,2%), a pagare saranno 1,4 milioni di titolari di case di lusso.

In proposito, meglio ricordare che oltre che sull’abitazione principale (dove il proprietario risulta anagraficamente residente), la sospensione fino al 16 settembre scatta anche: per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale e sulle relative pertinenze dei soci assegnatari; per gli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica che hanno le stesse finalità; per terreni e fabbricati rurali.

Nel caso dei terreni, l’esenzione riguarda solo quelli agricoli. Ai sensi di legge si definiscono tali solo quelli posseduti e condotti da imprenditori agricoli e/o coltivatori diretti. Esenzione estesa anche agli immobili rurali strumentali all’attività agricola. Per essere tali si deve trattare di immobili posseduti solo da imprenditori agricoli e coltivatori, e al servizio del terreno di proprietà.

Tra i casi particolari va annoverato quello delle abitazioni principali degli anziani ricoverati in case di cura o di riposo e dei cittadini italiani residenti all’estero: purché non affittate, le case sono considerate alla stessa stregua delle abitazioni principali anche per quanto riguarda la sospensione della prima rata dell’Imu per il 2013.

Infine, nel caso in cui i coniugi abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nello stesso Comune, la sospensione dell’Imu spetta solo a uno dei due coniugi. Mentre se gli immobili sono ubicati in Comuni diversi, l’esonero vale per entrambi.

3 June 2013 di

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Commenti

  • s saio2013-06-18 16:17:32

    Salve volevo sapere se nel caso un proprietario di prima casa acquistata con mutuo abbia la residenza nella casa dei genitori nello stesso comune ma il suo appartamento è affittato ad altri, l'IMU lo deve pagare il 17 giugno o no? gli interessi del mutuo lo può detrarre?

    Rispondi
  • P Patrizia De Rubertis2013-06-24 12:14:17

    Gentile Saio, i proprietari delle case affittate devono aver pagato l’Imu entro il 17 giugno. Anche sul fronte del mutuo non ci sono agevolazioni: affittare l'immobile comporta la perdita del bonus

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