Casa dolce casa addio
25 feb 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Cristina B.
Sempre più difficile acquistare casa in Europa
Proprietà immobiliare addio. A leggere un recente articolo del giornale inglese The Economist, sembrerebbe che avere una casa di proprietà non sia più in cima ai pensieri di tranquillità economica dell’occidente. Addirittura, è, scrivono i giornalisti inglesi, un orribile errore di politica economica e che mina la crescita e l'equità.
Per i giornalisti anglosassoni, dunque, il sogno immobiliare si è trasformato in un incubo: città vibranti senza spazio per crescere; proprietari di case anziani che siedono in case semivuote che desiderano proteggere la propria vista; e una generazione di giovani che non possono permettersi facilmente di affittare o comprare e pensano che il capitalismo li abbia delusi.
Il problema evidenziato dal report è che a costi sempre più elevati delle bolle immobiliari non sono corrisposti adeguate crescite di salari creando un mercato immobiliare ingiusto.
Nel corso di decenni, la caduta dei tassi di interesse ha aggravato un’offerta inadeguata e portato a un aumento dei prezzi. In America la frenesia delle compravendite immobiliari si è concentrata in fiorenti; in altri paesi ricchi i prezzi medi sono saliti alle stelle, specialmente nei paesi di lingua inglese dove, scrivono nel report dell’Economist, “puntare sulla proprietà è uno sport nazionale”.
E la crisi finanziaria non ha eliminato la tendenza. In Gran Bretagna i prezzi delle case adeguati all'inflazione sono all'incirca uguali al loro picco pre-crisi, mentre i salari reali non sono più alti. In Australia, nonostante le recenti cadute, i prezzi rimangono del 20% più alti rispetto al 2008. In Canada sono aumentati della metà.
Il crescente costo delle abitazioni ha creato disparità e aumentato divisioni generazionali e geografiche. Nel 1990 una generazione di baby boomer, con un'età media di 35 anni, possedeva un terzo del patrimonio immobiliare americano per valore. Nel 2019 un campione simile di “millenials”, di 31 anni, possedeva solo il 4%.
E in Italia? Una fotografia l’ha scattata l’Agenzia delle Entrate e il dipartimento delle finanze con la settima edizione di “Gli Immobili in Italia”, pubblicazione biennale del patrimonio immobiliare italiano. Sebbene la casa di proprietà sia in cima agli investimenti degli italiani, l’età media dei proprietari si allinea all’analisi dell’Economist, con proprietari sempre più vecchi e giovani che faticano a costruire il loro sogno immobiliare. Ma su questo ci concentreremo la settimana prossima.
25 February 2020 di Cristina Bartelli
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