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Cancellazione protesti: come fare

coppia sorridente sul divano

Le 3 cose da sapere:

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    Il protesto è un atto pubblico che attesta il mancato pagamento di un titolo di credito.

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    Il protesto è un atto pubblico che attesta il mancato pagamento di un titolo di credito.

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    La cancellazione può avvenire per riabilitazione o per errore materiale.

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    La cancellazione può avvenire per riabilitazione o per errore materiale.

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    È necessario presentare domanda al Tribunale o alla Camera di Commercio competente.

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    È necessario presentare domanda al Tribunale o alla Camera di Commercio competente.

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Quando si viene inseriti nel Registro dei Protesti in veste di cattivi pagatori si deve presto fare il conto di tutte le conseguenze che ne derivano. In particolare, diventa praticamente impossibile accedere a un qualsiasi mutuo e finanziamento. Non solo. Nella stragrande maggioranza dei casi ai protestati viene persino negata l'emissione di una qualsiasi carta di credito rendendo, così, la loro vita molto limitata.

La nota positiva è che è possibile comunque essere cancellati dal Registro dei Protesti. Non è così facile come potrebbe sembrare a prima vista, ma non è nemmeno del tutto impossibile. Di seguito troverai una breve guida su come riuscire a farsi cancellare dal Registro senza spendere inutilmente il tempo, i soldi e le energie.

Sommario

Cosa sono i protesti cambiari

Il protesto cambiario altro non è che semplicemente un atto pubblico ufficiale. Con quest'ultimo si accerta formalmente il mancante pagamento di una cambiale oppure di un assegno. Ad accertare il protesto cambiario ci pensa un notaio oppure un ufficiale giudiziario. Si tratta, quindi, di un documento in tutto e per tutto ufficiale.

Per esempio, il protesto per un assegno potrebbe avvenire quando l'assegno stesso viene emesso senza che sul relativo conto ci fosse abbastanza fondi tanto da coprire le spese. Lo stesso avviene anche nel caso di una cambiale, ovvero quando la cambiale non viene onorata. Non appena si viene protestati, si viene anche inseriti in un apposito registro

 Quest'ultimo può essere consultato da chiunque lo voglia. Non importa se si è dei semplici utenti privati che vogliono sapere chi è stato inserito nel Registro e chi no, oppure si è degli istituti di credito che vogliono consultare la storia creditizia della persona. Le conseguenze di questo atto comportano, nella stragrande maggioranza dei casi, una serie di diversi problemi. Il primo tra questi riguarda la solita difficoltà nell'ottenimento dei prestiti. L'inserimento tra i protestati significa, principalmente, che non si gode di una buona storia creditizia. Il che, a sua volta, contribuisce a chiudere molte porte e limitare le possibilità della persona a poche opzioni.

La procedura di cancellazione protesti

Come già abbiamo accennato poco prima, resta comunque possibile cancellare il protesto di un assegno oppure di una cambiale. Per riuscire nell'intento bisogna comunque seguire una precisa procedura in grado di evitare altre difficoltà e problemi vari. Innanzitutto, per cancellare un protesto bisogna sicuramente pagare il debito al creditore e già questo non è facile considerando che nella stragrande maggioranza dei casi, oltre alla somma al lordo, vi sono anche diversi interessi che bisogna essere pronti a coprire. In mancanza del pagamento degli stessi, difatti, risulta impossibile coprire tutte le spese e quindi non si è in grado di cancellarsi dall'apposito registro.

Il che ci riporta al punto di partenza: se non si è in grado di pagare la somma di base con gli eventuali interessi e i vari oneri, ci ritroveremmo presto di nuovo nel Registro. Per favorire la cancellazione, inoltre, bisogna rivolgersi a un esperto in materia legislativa, come un avvocato. Con il suo supporto sarà decisamente più facile riuscire a ottenere la cancellazione del registro. In altri casi bisogna essere pronti a spendere molto e ad aspettare tantissimo, motivo per cui rivolgersi a un avvocato risulta persino l'opzione più conveniente.

Difatti, sarà l'avvocato a occuparsi della casa presentando un'apposita richiesta presso il Tribunale di competenza. A dire il vero, c'è anche un altro modo per liberarsi dal protesto: aspettare 5 anni. Difatti, per legge devono trascorrere 5 anni prima che il protesto venga a tutti gli effetti cancellato, per legge. Se si è disposti ad aspettare così tanto e a fare fronte comune a tutte le chiamate dell'istituto di credito, allora questa potrebbe essere la scelta migliore.

Per servirsene non bisogna nemmeno fare una qualsiasi domanda relativa alla cancellazione; non serve nemmeno contattare gli avvocati, in quanto la cancellazione del protesto avverrà automaticamente. Il protesto viene cancellato sia che venga pagata l'intera somma del debito, sia se la persona si preoccupa di pagarne solo una parte. Il lato positivo di questo metodo è che si scompare in modo automatico; quello negativo è che saranno 5 anni di fuoco.

Bisogna comunque fare una netta differenza tra il protesto e il debito. Trascorsi i 5 anni, difatti, decade il protesto, ma non decade il debito. Se si ha un debito nei confronti della banca, si continuerà ad averlo anche una volta che il presto sarà decaduto. A sua volta, questo significa che il nostro creditore potrà comunque avvalersi di tutti gli strumenti che ha a disposizione per riscuotere il proprio debito, compresa l'ipoteca sulla casa.

Quando decade un protesto?

Il protesto decade sempre nel giro di 5 anni? Per legge, sì. Tuttavia, vi sono anche delle casistiche particolari che riguardano dei determinati gruppi di persone. Difatti, qualora la persona fosse stata inserita nel Registro dei Protestati già una volta e ci finisca di nuovo, i tempi si allungherebbero e potrebbero arrivare anche a 10 anni.

Più volte si finisce nel registro e più difficile diventa essere esclusi dallo stesso. Il che è un buon motivo per tenere d'occhio i propri affari finanziari e non finirci del tutto. Inoltre, il tempo di riabilitazione del protesto potrebbe allungarsi anche nel caso in cui si ha a che fare con la categoria dei costanti debitori, ovvero di quelle persone che, pur pagando costantemente i propri debiti, ne hanno costantemente di nuovi e quindi, non riuscendo a sbarazzarsene del tutto, vengono inseriti nel Registro. La decadenza del protesto, quindi, potrebbe impiegare un tempo di molto variabile, ma nella maggioranza dei casi è comunque pari a 5 anni.

Quanto costa cancellare un protesto

I costi relativi alla cancellazione del protesto sono variabili. Bisogna sin da subito dire che nel caso della decadenza di un protesto non si corre alcun rischio di spesa. Difatti, come già accennato in precedenza, il protesto decade automaticamente e senza il bisogno di ulteriori interventi da parte della persona. Nel caso in cui si voglia cancellare il protesto prima dei 5 anni, invece, bisogna essere pronti a effettuare delle spese.

La spesa più grande è comunque quella destinata all'avvocato, in quanto quest'ultimo dovrà occuparsi di tutte le procedure legislative che presto porteranno alla cancellazione del credito. Per il resto, sulle spalle del debitore ricadono anche tutte le spese relative al pagamento del suo debito con i relativi interessi e le varie spese amministrative che, a loro volta, comportano comunque una piccola spesa (specialmente di fronte alle spese che bisogna sostenere per ripagare il creditore del suo debito o di quella per l'avvocato).

Inoltre bisogna considerare che in alcuni casi la procedura potrebbe allungarsi in quanto esistono molte casistiche dubbie che bisogna considerare. Per esempio, inizialmente il Tribunale potrebbe rifiutare la richiesta dell'avvocato e quindi bisognerà intraprendere altre vie legali per ottenere, alla fine dei conti, ciò che si vuole. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta comunque di una procedura che richiede molta pazienza, in quanto se il debitore è una persona con dei precedenti, il Tribunale potrebbe volentieri rifiutare la sua richiesta. Questo aprirebbe, dunque, la strada a numerosi altri problemi e difficoltà che bisogna essere pronti ad affrontare (con le relative spese, che non sono affatto basse).

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