Più sostegni pubblici per comprare casa
25 set 2025 | 2 min di lettura

Più sostegni pubblici per i giovani sull'acquisto della casa. È questo, in poche parole, quanto sostiene la Fabi, la Federazione autonoma bancari italiani, che mette in risalto una serie di criticità che intervengono a ostacolare le compravendite. Prima fra tutte, i tassi d'interesse praticati dalle banche italiane sui mutui, anche sui mutui prima casa, quelli ovviamente più gettonati tra i giovani: ebbene, mentre la Bce pone tassi al 2%, le nostre banche praticano tassi al 3,6%, con una forbice dell'1,6% definita dagli esperti "assolutamente ingiustificata".
Più garanzie dallo Stato, più mutui favorevoli
Ha spiegato in un'intervista il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, "i dati europei ci dicono che dove ci sono più aiuti da parte dello Stato, sotto forma di garanzie o di agevolazioni fiscali, le condizioni delle banche per la clientela che chiede un mutuo per comprare casa sono più favorevoli, cioè i tassi d'interesse sono più bassi. Per questa ragione, ritengo indispensabile che i sostegni pubblici, già presenti, ma non sufficienti, siano incrementati sia per le famiglie in generale sia in particolare per i giovani".
Il fondo giovani non basta
"Mi riferisco - prosegue Sileoni - al fondo pubblico che fornisce una garanzia fino a 250.000 euro, soglia che va alzata perché in molte città italiane i prezzi delle abitazioni sono significativamente aumentati e richiedono impegni finanziari maggiori per chi intende investire sul mattone. Misure in questa direzione - ha proseguito - potrebbero essere inserite nella prossima legge di Bilancio anche per sostenere un settore, quello dell'edilizia, che pesa, in termini di Pil, per il 12,7%, dunque è strategico".
Italia sotto la media
"L'Italia, con un tasso pari al 3,19%, si pone al di sotto della media dell'area euro che è al 3,28% - aggiunge l'esperto - Ma in Spagna, Finlandia, Portogallo, Croazia e Francia gli interessi sono più bassi rispetto al nostro Paese, mentre in Germania, Irlanda, Olanda, Austria e Belgio i prestiti immobiliari costano di più". Questo accade perché, spiega ancora Sileoni, "in Germania i tassi negli ultimi 12 mesi sono cresciuti perché l'economia tedesca è in una fase di incertezza e non priva di rischi, aspetto che ha effetti negativi anche per le banche. In Francia e Spagna i tassi sono più bassi, invece, per tre ragioni: più concorrenza fra le banche, sostegni pubblici (cioè garanzie) più alti, maggiori agevolazioni fiscali. C'è poi un tema di stabilità dei redditi: nei Paesi del Nord Europa gli stipendi medi sono più alti e stabili, così le banche possono concedere credito a condizioni più favorevoli. In Italia, invece, le retribuzioni più basse e la precarietà del lavoro fanno aumentare la richiesta di garanzie e i costi".
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