Nessun rischio per i mutui MPS

Oggi è il giorno più importante per gli azionisti del Monte dei Paschi dei Siena: si svolgerà l’assemblea straordinaria dei soci chiamati a votare la delega che consentirà all’amministratore delegato Alessandro Profumo di richiedere 3,9 miliardi di euro di Monti bond necessari alla ricapitalizzazione. Ma ovviamente al centro del dibattito c’è lo scandalo sui derivati emerso pochi giorni fa grazie allo scoop de Il Fatto Quotidiano.

La terza banca italiana nel 2009 durante la gestione dell’allora presidente Giuseppe Mussari, attraverso l’operazione Alexandria, ha truccato i conti con una ristrutturazione del debito per centinaia di milioni di euro con la banca d’affari giapponese Nomura.

Un caso che ha portato subito alle dimissioni dal vertice dell’Associazione bancaria italiana lo stesso Mussari. E ora, mentre si scopre che il buco nascosto ammonta a 220 milioni di euro non ancora scritti a bilancio, la questione è ufficialmente entrata nella campagna elettorale investendo il Partito democratico, il premier Mario Monti, i vertici della Banca d’Italia e il ministero dell’Economia. La domanda è chiara: chi doveva vigilare?

Un’escalation di notizie, quelle che si sono susseguite in questi giorni, che hanno portato Mps a registrare tre giornate nere in Borsa perdendo il 20%.

Intanto, però, in attesa di capire l’esito dell’assemblea e le responsabilità, meglio chiarire un punto: le perdite registrate in questi giorni non porteranno l’istituto senese verso un crack. Ad assicurarlo è il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che ha detto: “Mps è una banca stabile e sbaglia chi adombra mancanza di supervisione. Non abbiamo nulla da nascondere”.

Parole che serviranno a rasserenare gli animi dei clienti di Mps? Sono molte, infatti, le preoccupazioni non solo degli azionisti, ma anche di quanti hanno un conto corrente o un mutuo stipulato presso la banca.

Timori che in quest’ultimo caso non sono assolutamente fondati visto che il default non è reale e che, soprattutto, conti correnti e mutui sono esenti da qualsiasi rischio.

I mutuatari possono dormire sonni tranquilli perché sottoscrivendo un prestito per la casa con Mps sono diventati dei debitori e non fanno in nessun modo parte dei creditori. Quindi, nel caso di un fallimento o di un dissesto (ribadiamolo: non succederà), continueranno a pagare regolarmente le rate al liquidatore o al nuovo istituto che si sostituirà nella liquidazione.

Anche chi è titolare di un conto corrente presso l’istituto senese non deve preoccuparsi. A loro beneficio c’è il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd), un organismo che prevede una copertura di 100.000 euro per ogni singolo conto corrente. Se, quindi, un depositante possiede due c/c in altrettante banche, il livello di copertura è pari a 100.000 euro su ciascuna banca. Mentre in caso di un conto cointestato, la tutela offerta è per depositante a condizione che non si possiedano altri c/c presso lo stesso istituto. In questo caso, la garanzia è per depositante e per banca, indipendentemente dal numero di conti aperti presso uno stesso istituto.

Il Fondo non garantisce solo i conti correnti, ma anche i depositi (anche vincolati), gli assegni circolari e i certificati di deposito nominativi. Restano, invece, esclusi dalla tutela le obbligazioni, le azioni, i titoli di Stato e i pronti contro termine perché si tratta di investimenti e non di depositi.

25 January 2013 di

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