Mutui, tassi e soglie di usura
Inversione di tendenza nell’andamento dei tassi sui mutui nel mese di agosto. Secondo gli ultimi dati di Banca d’Italia il costo dei mutui nel mese di riferimento si sarebbe attestato al 3,04%, rispetto al 3,02% del mese precedente. Idem per il costo degli altri finanziamenti: i tassi per il credito al consumo sono infatti saliti dall’8,13% di luglio all’8,24% di agosto.
Dati, questi, che risultano curiosi se accostati a quelli, altrettanto recenti, che parlando di un boom del mercato dei mutui dovuto, in gran parte, all’andamento favorevole dei tassi. Così non è, evidentemente, visto che il costo dei finanziamenti in realtà sta diventando più elevato, sia pure di poco. E tale circostanza risulta ancora più singolare se si considera che in generale i tassi di interesse della Banca Centrale Europea sono ai minimi storici e, soprattutto, lo sono i tassi Irs ed Euribor, a cui il costo dei mutui è direttamente collegato.
Come si spiega questo? Probabilmente, come già accennavamo nei nostri post precedenti, il fenomeno si deve al fatto che le banche italiane abbiano deciso di reagire all’andamento fin troppo favorevole dei tassi di interesse ponendo dei tassi pavimento al di sotto dei quali il costo del finanziamento non può scendere. Di fatto, diversi istituti di credito pongono come condizione che il tasso del mutuo non possa essere inferiore allo spread bancario, come se l’Euribor (ora abbondantemente negativo) avesse arrestato la propria caduta sullo zero.
La salita dei tassi di interesse, ancor più singolarmente, è cominciata da aprile (il loro valore era allora del 2,86%), dopo il Quantitative Easing della BCE che, da marzo, avrebbe dovuto agevolare il transito di liquidità dalle banche all’economia reale (e, quindi, anche immobiliare). In quattro mesi, invece, si è avuto un aumento dello 0,18%.
Le erogazioni di prestiti alle famiglie sono però aumentate dello 0,3% annuo, mentre le sofferenze crescono dello 0,3% in meno nel mese di agosto (ma restano, tuttavia, in crescita del 14,2%).
Bankitalia intanto comunica anche i tassi soglia di riferimento per il 4 IV trimestre, oltre i quali mutui e prestiti sono considerati usurari.
Tali tassi si calcolano aumentando di un quarto i Tassi effettivi globali medi (TEGM) del trimestre precedente e aggiungendo ulteriori 4 punti percentuali, con la condizione che tra tasso soglia e tasso medio non vi siano più di 8 punti percentuali. Per il trimestre iniziato ad ottobre, il tasso soglia per i mutui a tasso fisso è dell’8,5% mentre per i mutui a tasso variabile è del 7,7125, tenendo conto che nel secondo trimestre 2015 i tassi medi per i mutui a tasso fisso sono stati del 3,6% e per i mutui a tasso variabile del 2,97%.
Il tasso soglia per i mutui a tasso variabile è sceso rispetto al terzo trimestre, quando era stato del 7,9125; idem per i mutui a tasso fisso, che lo scorso trimestre avevano una soglia pari all’8,95%.
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Commenti
Salve, vorrei un'informazione. Con il mio compagno stiamo pensando di comprare una casa a Roma dove lui sarà usufruttuario ed io nuda proprietaria. E' possibile chiedere un mutuo cointestato al 50% con queste caratteristiche? Grazie per il riscontro
RispondiGentile Valentina, è possibile, ma l’usufruttuario non potrà detrarre nulla degli interessi passivi.
RispondiBuongiorno, ho acceso nel 2005 un mutuo alla francese a tasso variabile. Si sente molto parlare di mutui usurati e anatocismo, io non so se il mio mutuo è a posto e non sto tranquillo, mi potreste aiutare a capire se lo è?
RispondiCaro Dante, la cosa migliore è appurare quali siano i tassi soglia di usura per il trimestre in corso consultando il sito dell'Abi, e verificare che i tassi del mutuo, compresi i tassi di mora e di tutte le altre spese collegate non superino tale soglia. Può affidarsi ad un notaio o commercialista per la verifica corretta dei tassi.
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